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[1980] Politiche di intervento sul mercato del lavoro in alcuni paesi europei. Francia, Germania Federale, Gran Bretagna, Svezia

Gruppo di ricerca: Franco Rivolta, Giovanni Mazza

Dati di pubblicazione : Milano, IReR, 1980

L'esperienza dei paesi europei in tema di politica attiva del lavoro mostra diversità profonde rispetto alla realtà italiana. La descrizione delle strutture operative, delle logiche e degli strumenti di intervento è quindi un contributo interessante per progettare le linee di una politica del lavoro a livello locale. Questa breve rassegna delle politiche sul mercato del lavoro in Francia, Germania, Regno Unito e Svezia è svolta nell'ambito d'interesse dell'IReR per i processi di adattamento del mercato del lavoro (le ricerche su mobilità e ristrutturazione industriale) e per le politiche da svilupparsi a livello locale (ricerca sugli Osservatori del lavoro).

E' risaputo che il sistema del collocamento in Italia agisce secondo un'ottica amministrativa e assistenziale: registra domanda ed offerta di lavoro ed individua, secondo criteri prevalentemente assistenziali, più raramente rispondenti ad esigenze di professionalità, il lavoratore da segnalare alle imprese. L'esempio degli altri Stati europei propone invece una complessità d'intervento rispondente agli obiettivi della politica di sviluppo regionale. La politica del lavoro, nelle diversità che contraddistinguono i paesi esaminati, fa uso dei diversi strumenti dell'informazione delle condizioni di domanda e d'offerta, della formazione o "riformazione" dei lavoratori, dell'assistenza per le forme di non occupazione di lunga durata o per gli individui con capacità di lavoro limitate. Tutti questi strumenti contribuiscono a rendere più veloce ed appropriata l'operazione d'incontro tra domanda ed offerta di posti di lavoro. In termini di livello dell'occupazione, questo si traduce in una diminuzione della disoccupazione: una flessione ridotta, ma sicura. Due funzioni di portata diversa devono essere tenute ben presenti: - la prima consiste nel servizio di collocamento in senso stretto, operazione amministrativa di selezione e di confronto delle caratteristiche qualitative della domanda e dell'offerta; questa fase esige un sistema informativo di assoluta efficienza capace di fornire in tempo reale la situazione del mercato del lavoro; - la seconda funzione è invece di lungo periodo e si propone di modificare le due componenti della domanda e dell'offerta per operare una corrispondenza più adeguata; essa agisce allora sulla formazione del lavoro e sulla mobilità geografica del lavoro o dei posti di lavoro.

E' appunto rispetto a quest'ultimo punto che le politiche europee mettono in rilievo differenze significative. In Francia prevale l'indirizzo a stimolare la mobilità del lavoro verso le aree di territorio ove si manifesta una domanda di lavoro inevasa. Anche in Svezia si è più favorevoli a stimolare e controllare spostamenti di lavoratori piuttosto che di posti di lavoro. Germania e Gran Bretagna hanno mostrato risorse maggiori nel realizzare politiche di sviluppo regionale tese a localizzare impianti là dove esisteva domanda di lavoro. (X,SOC/3/9)

Ultimo aggiornamento: 15 settembre 1999
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