Home Page dell'IReR /Abstract delle ricerche IReR
[Classificazione alfabetica] [Classificazione gerarchica]

[1999] Studio di comparazione fra i vari statuti e regolamenti regionali ed eventuali progetti di riforma. Prima fase

Gruppo di ricerca: Adolfo Carvelli (Riferimento interno IReR), Enzo Balboni (project leader; Università Cattolica di Milano)

Committente: Consiglio Regionale della Lombardia, D.G. Assistenza Legislativa, D.G. Programmazione e Relazioni Esterne

Periodo di svolgimento: febbraio 1999 - settembre 1999

Dati di pubblicazione: IReR - Rapporto di ricerca

Lo svolgimento della ricerca è stato, almeno idealmente, diviso in due fasi. La prima è stata dedicata ad indagare il ruolo costituzionale e statutario affidato ai Consigli regionali ed individualmente a ciascun consigliere.
L'attualità della ricerca deriva dallo scarto, sempre più visibile ed effettivo, tra le alte potenzialità ascritte all'istituzione Consiglio regionale - sul piano giuridico e politico - ed una realtà assai più modesta.
Forse per poche istituzioni ciò è riscontrabile con tanta chiarezza come per i Consigli regionali, per i quali la dottrina ha parlato addirittura di una «forma di governo assembleare», nella quale - evidentemente - la posizione del Consiglio regionale è teoricamente superiore a quella del Parlamento nella «forma di governo parlamentare».
La ricerca qui presentata, dopo aver analizzato il testo costituzionale e le interpretazioni di esso date dalla dottrina, si è poi rivolta ad una analisi e comparazione degli Statuti e infine a quella dei regolamenti consiliari.
Ci che emerge è che ad una significativa convergenza dottrinale che vede i maggiori costituzionalisti specializzati nello studio delle autonomie regionali (Paladin, Levi, Martines, Ruggeri, Gizzi, Angiolini ecc...) concordi nel ritenere "centrale" il ruolo dei Consigli - alla luce della Costituzione e degli Statuti speciali o ordinari di autonomia - si contrappone un ruolo poco incisivo effettivamente riconosciuto ed esercitato dai Consigli e dai consiglieri.
Aver cognizione di tale del difetto è già il primo passo per predisporre i rimedi e la cura. Ovviamente per quanto ciò sia possibile, dal momento che il di evoluzione della società politica italiana va, ovunque, nella direzione di un maggior e miglior spazio riservato alla dimensione governativa - amministrativa - esecutiva, che è propria della Giunta e del Presidente, rispetto a quella di indirizzo e di controllo che spetta al comparto legislativo - deliberativo, quale è impersonato dai Consigli.
Tuttavia le riforme annunciate con le c. d. «leggi Bassanini» (n. 59 e n. 127 del 1997) e con i decreti di attuazione delle medesime, a cominciare dal principale tra questi: n. 112 del 1998, rivalutando sia la fonte legislativa (che non può spettare ad altri se non al Consiglio) sia la funzione di programmazione e di controllo politico (anch'esse spettanti al Consiglio) potranno collaborare a dare una svolta per un rilancio del ruolo del Consiglio e delle funzioni dei consiglieri.
Sarà possibile indagare questo terreno nella seconda fase della ricerca, quando si affronterà direttamente il tema delle riforme amministrative e quando potranno essere messe a fuoco e ulteriormente comparate le diverse prassi applicative.
La sintesi finale del presente lavoro potrebbe essere che il ruolo dei Consigli, se si volesse seguire il solco della Costituzione e degli Statuti di autonomia, potrebbe e dovrebbe essere ben superiore a quello effettivamente svolto nell'ultimo quarto di questo secolo. Ciò che può essere uno sprone a correggere l’attuale tendenza e a far meglio, in questo campo, nel secolo che sta per aprirsi (99.91; IST/20).



Ultimo aggiornamento: 25 gennaio 2002
[Classificazione alfabetica] [Classificazione gerarchica]

Su