Gruppo di ricerca: Federico Rappelli (project leader e coordinamento complessivo); CDRL (Predisposizione della indagine sul campo e analisi dei dati, studio della domanda di lavoro, studio della realtà locale, predisposizione del rapporto: Ermes Cavicchini per il coordinamento del gruppo di lavoro e della pubblicazione; Paola Tuè; Elena Corsi; Maria Luisa DiBella); Federico Denti (di Elaborando scrl, per la sezione relativa al "placement"; Ilaria Cassinotti per il raccordo con le indagini regionali; Ipsos-Explorer per l'indagine presso i corsisti
Committente: Provincia di Lodi - Assessorato alla formazione professionale
Periodo di svolgimento: gennaio 2001 - settembre 2001
Dati di pubblicazione: IReR - Rapporto di ricerca
Obiettivi del committente. Il principale obiettivo della provincia di Lodi era quello
di raccogliere informazioni che permettessero l’impostazione di politiche
finalizzate a favorire l’incontro di domanda e offerta di lavoro nel Lodigiano
e a programmare coerentemente l’offerta formativa.
Il lavoro che viene qui descritto, d'altronde, si inserisce all'interno di una serie cominciata da
alcuni anni, di indagini rivolte ad approfondire il rapporto tra domanda e offerta di lavoro, l'impatto
della formazione sugli allievi dei percorsi formativi, l'esito della ricerca di
lavoro e infine, le professionalità maggiormente richieste nell'ambito della
provincia lodigiana.
Obiettivi e ipotesi di ricerca. Il tema della domanda di lavoro e del rapporto tra offerta formativa e richiesta
di competenze all'interno di una determinata area è stato a lungo indagato
anche in modo applicato da diversi anni, attraverso una serie di ricerche che
hanno toccato sia il territorio regionale nel suo insieme, sia diverse province
tra cui quella lodigiana.
Gli obiettivi posti all'attività erano due: da un lato, indagare quale fosse stato
l'esito della ricerca di lavoro di un gruppo di giovani che avevano frequentato
percorsi formativi differenti sempre nell'ambito della provincia di Lodi per
avere in maniera indiretta una forma di valutazione dell'efficacia della
formazione professionale per ciò che riguarda l'entrata nella vita attiva delle
persone; dall’altro studiare la domanda di lavoro, ovverosia effettuare uno
studio, a partire dalle indicazioni fornite dagli stessi imprenditori e da
testimoni privilegiati della provincia di Lodi, delle più importanti figure
professionali richieste in quel territorio.
Metodologia e fonti dati utilizzati. Idue obiettivi hanno richiesto approcci metodologici differenti.
L'indagine relativa ai giovani formati è stata un'indagine di carattere campionario.
L’indagine è stata condotta mediante la somministrazione telefonica di un questionario
semi-strutturato che ha interessato tutti i 775 allievi formati dai quattro CFP
lodigiani che hanno aderito all’iniziativa. Il questionario si articolava in 9
sezioni che prevedevano percorsi di intervista differenziati in base alla
condizione occupazionale dichiarata dall’intervistato al momento della
rilevazione (occupato, in cerca di prima occupazione, disoccupato, mai
lavorato, non in cerca).
La seconda parte dell'indagine, rivolta invece a studiare la domanda di lavoro, è
stata caratterizzata da una duplice fase: in un primo momento sono state
raccolte informazioni relativamente alle figure professionali più richieste nel
lodigiano, a partire dalle indagini svolte sullo stesso tema a livello
quantitativo in regione recentemente, per poi sottoporre queste liste così
ricavate a imprenditori, responsabile di centri di formazione e altri testimoni
privilegiati.
Una volta definita la lista delle figure da approfondire, si è proceduto, ancora
una volta attraverso interviste e colloqui in profondità, a "dare
corpo" alle figure indicate, in modo da restituire non soltanto un dato
quantitativo, tutto sommato disponibile anche attraverso le indagini di tipo
statistico, ma soprattutto informazioni che potessero essere utili alla
programmazione dell'attività formativa.
Risultati conseguiti/Valore aggiunto al precedente livello di
conoscenza. I risultati conseguiti, ancora una volta, sono distinti a seconda che ci si
riferisca alla sezione relativa all'offerta o alla domanda di lavoro.
La prima parte della ricerca, che ha interessato l’insieme
dell’offerta della formazione professionale del Lodigiano (corsi post-obbligo,
post-diploma, di qualifica o di specializzazione), è stato condotta sugli
allievi usciti dai corsi negli anni 1997/98 e 1998/99 e ha indagato gli esiti
occupazionali dei formati verificando, nel contempo, il grado di coerenza tra
le occupazioni attualmente ricoperte e il percorso formativo seguito, e la
soddisfazione sulla propria esperienza all’interno del circuito formativo.
L’indagine, che ha raggiunto una copertura del campione pari
al 59,4%, ha evidenziato in primo luogo che, al momento dell’intervista
lavorava l’81,5% degli intervistati, che la percentuale delle donne e degli
uomini occupati era pressoché equivalente, sebbene un’analisi più approfondita
abbia poi evidenziato l’esistenza di qualche difficoltà in più all’inserimento
e alla qualificazione della forza lavoro femminile, che più frequentemente
degli uomini viene utilizzata in ruoli non dirigenziali e impiegatizi, nei
settori tradizionalmente femminili, con contratti part-time, e nelle forme di lavoro
dipendente piuttosto che autonome.
La ricerca ha evidenziato poi come siano i giovani con meno
di 25 anni la categoria che presenta maggiori difficoltà nell’inserimento
lavorativo, nonostante sia emerso un dato interessante rappresentato
dall’esistenza di una quota non piccola di giovani lavoratori autonomi,
intraprendenti e con spirito imprenditoriale.
La seconda parte dell’indagine, invece, riguardava la domanda di competenze.
E’ stato così possibile testare un nucleo significativo di figure professionali ritenute di particolare
interesse nel mercato del lavoro locale, confermando in parte i risultati delle precedenti
indagini, ma individuando nel contempo anche una serie di novità sul versante
della domanda di nuove professioni e, più in generale, di formazione.
La ricerca ha infatti consentito non solo di individuare alcune nuove figure professionali di cui
comincia ad avvertirsi una necessità (si pensi ad una serie di figure di operatori nell’ambito delle
tecnologie informatiche, ma anche di professioni connesse al settore dei
servizi e dell’agroindustria). ma anche di cogliere una emersione di una
domanda di formazione diversa anche da un recente passato. Grande interesse è
attribuito infatti allo sviluppo di competenze trasversali, la cui importanza
tende quasi a prevalere su quelle specialistiche.
Una attenzione crescente è stata posta dagli intervistati
sullo sviluppo delle capacità di tipo relazionale, del lavoro in équipe ecc., e
sulla necessità che le persone acquisiscano la consapevolezza di una nuova
cultura del lavoro, che migliori la flessibilità e le disponibilità e la stessa
capacità di relazionarsi tra lavoratori e datori di lavoro.
Suggerimenti di utilizzo possibile del lavoro svolto per le
politiche regionali. Il tema dell'analisi della domanda di lavoro continua ad essere estremamente
importante, sia a livello regionale, sia a quello provinciale, soprattutto in
vista dei cambiamenti istituzionali avvenuti che comportano una crescente
responsabilità delle amministrazioni locali per ciò che concerne la formazione
professionale dei cittadini.
In un mondo basato sulla conoscenza, dove le competenze tendono a diventare
rapidamente obsolete, la formazione riveste certamente un'importanza centrale,
sia intesa come formazione per l'avvio al primo lavoro, sia intesa come
continuo aggiornamento delle competenze.
Di fronte a risorse inevitabilmente scarse, una allocazione corretta e coerente
delle stesse è essenziale, e passa necessariamente attraverso una conoscenza
dei fabbisogni reali che vengono dal territorio (2001B001; SOC/3/55).
Ultimo aggiornamento: 14 novembre 2002