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[2001] Lambro-Seveso-Olona. Moduli di ricerca per il 1999-2000. Scenari strategici di valorizzazione delle risorse idriche per la riqualificazione ambientale e territoriale del bacino del Seveso

Gruppo di ricerca: Elio Tarulli (project leader); Alberto Magnaghi (responsabile scientifico); Alessandro Balducci; Mariella Borasio; Sergio Malcevschi; Marco Prusicki; Luca Bisogni; Elena Donaggio; Valentina Dotti; Mauro Giusti

Committente: Regione Lombardia, D.G. Qualità dell'ambiente

Periodo di svolgimento: ottobre 2000 - dicembre 2001

Dati di pubblicazione: IReR - Rapporto di ricerca

Lo studio costituisce un modulo della più ampia ricerca poliennale condotta sull'area dei bacini dei fiumi Lambro, Seveso e Olona, dichiarata "ad alto rischio di crisi ambientale", e inserita nel Programma Regionale di Sviluppo (progetto strategico 6.2).
L’obiettivo generale della ricerca consiste nella sperimentazione concreta di una metodologia di strategic planning, mirata ad implementare le linee generali dello studio per il risanamento territoriale/ambientale dei bacini dei fiumi Lambro, Seveso, Olona attraverso la valorizzazione delle risorse idriche, verificandole e articolandole in scenari strategici correlati alle particolari condizioni di degrado del sistema fluviale del fiume Seveso.
L’innovazione incrementale dello studio sul bacino del fiume Seveso rispetto ai precedenti studi è consistita nell’attivare un processo «reale» di confronto-coprogettazione-concertazione fra Regione, Provincia di Milano e Comuni. L’obiettivo di questo percorso è stato la messa a punto e la sperimentazione concreta di un processo decisionale con gli attori locali che consenta alla Regione di proporre e gestire i progetti di riqualificazione ambientale e territoriale del bacino in forme complementari e di sussidiarietà, attuate attraverso la selezione, la valorizzazione e l’integrazione della progettualità locale in atto.
La ricerca si è articolata nelle seguenti operazioni:
- La costruzione di uno scenario strategico di riferimento per l’intero bacino che definisce le condizioni e le linee strategiche necessarie per invertire il degrado ambientale e territoriale provocato dai processi di urbanizzazione diffusa e dalla conseguente crescita del rischio idraulico e inquinologico, al fine di restituire al Seveso funzioni di riqualificazione ecologica, paesistica e fruitiva nell’ambito delle più generali politiche volte al miglioramento della qualità territoriale dell’area, in primis le politiche sui parchi.
La costruzione dello scenario è fondata sull’analisi delle risorse territoriali e ambientali che il processo storico ha sedimentato e che risultano utilizzabili nel progetto di riqualificazione, attraverso opportuni progetti in campo ambientale e territoriale, per restituire al fiume una «figura territoriale» in grado di riqualificare il territorio circostante.
- Lo scenario strategico di area vasta così individuato è stato confrontato con le politiche regionali in atto, in modo da verificare a) quanto nei progetti, nei piani e nelle politiche di settore supporta concretamente le ipotesi dello scenario; b) quali politiche è necessario attivare ulteriormente per integrare le politiche di settore al fine della realizzazione degli obiettivi dello scenario.
- Lo scenario di area vasta è stato approfondito e precisato nel sistema fluviale nord Milano, fra Lentate e Niguarda, nel territorio della Provincia di Milano. E’ questo il tratto di bacino che presenta la maggiore criticità, ma anche una notevole presenza di politiche locali di riqualificazione. E’ anche attraverso la prima ricognizione di queste politiche (mediante incontri, questionari e schede progettuali) che lo scenario strategico ha preso corpo, considerandole i primi tasselli operativi dello scenario stesso;
- Si è attivato, infine, un tavolo di confronto sullo scenario strategico individuato, che ha visto compresenti la Regione (D.G. Risorse idriche), l’IReR (gruppo di ricerca), la Provincia di Milano (D.G.Ambiente) e tutti i comuni rivieraschi. Sulla base dello scenario strategico è stato chiesto ai comuni di presentare i progetti locali ritenuti interessanti per l’implementazione dello scenario stesso. Questo percorso (raccolta, catalogazione e valutazione dei progetti e delle politiche) ha consentito di arricchire lo schema iniziale dello scenario, facendolo evolvere da un riferimento strategico ideale ad uno strumento potenziale di attivazione di politiche concrete da parte della regione, innestate sul patrimonio rilevato di politiche locali in atto.
In sintesi, la ricerca costituisce l’esemplificazione di un processo di piano che consente l’attivazione di relazioni di sussidiarietà fra Regione ed enti locali nell’implementazione di politiche e progetti ambientali e territoriali a valenza strategica. Dotandosi di uno scenario strategico (multisettoriale e integrato) di riferimento la Regione acquisisce uno strumento di valutazione delle politiche e di progetti locali in atto e si mette dunque in grado di a) valorizzare i progetti e le politiche locali che vanno nella direzione della realizzazione dello scenario; b) di favorire e indirizzare la proposizione di nuovi progetti in aree o settori carenti; c) di promuovere la connessione e l’integrazione dei progetti e delle politiche locali per realizzare continuità ambientale e territoriale degli interventi a livello sovracomunale.
Ovviamente, per rendere operativo lo scenario strategico la Regione dovrà dotarsi di strutture interne atte ad utilizzarlo come strumento di valorizzazione/valutazione delle politiche e dei progetti locali e a selezionare aiuti, integrazioni, norme, ecc. per implementare lo scenario stesso, come viene proposto a conclusione della ricerca. (2000A023; A/44)

Ultimo aggiornamento: 15 marzo 2002
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