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[2000] Lambro-Seveso-Olona. Moduli di ricerca per il 1999-2000. Tecniche e strumenti per la costruzione di un progetto integrato

Gruppo di ricerca: Elio Tarulli (project leader); Alberto Magnaghi; Alessandro Balducci; Mariella Borasio; Sergio Malcevschi; Marco Prusicki; Elena Donaggio; Valentina Dotti

Committente: Regione Lombardia, D.G. Tutela Ambientale

Periodo di svolgimento: maggio 1999 - settembre 2000

Dati di pubblicazione: IReR - Rapporto di ricerca

Lo studio costituisce un modulo della più ampia ricerca poliennale sull'area del bacino dei fiumi Lambro, Seveso e Olona. Si tratta di una tappa del lungo processo seguito alla dichiarazione di "area ad alto rischio di crisi ambientale", che ha portato a inserire il problema dell'area nel Programma Regionale di Sviluppo, che opera per progetti integrati multisettoriali (progetto strategico 6.2 - Risanamento del bacino Lambro Seveso Olona).
La prima ricerca del 1995 (Bonifica, riconversione e valorizzazione ambientale del bacino dei fiumi Lambro, Seveso Olona. Linee orientative per un progetto integrato, cod. IReR 92.11,  pubblicata in Collana Urbanistica Quaderni n.2, INU, 1995 e catalogata presso il Centro Documentazione dell'IReR con segnatura A/12) aveva tracciato le linee strategiche di lungo periodo per il risanamento dell'area. La seconda ricerca del 1998 (Il sistema fluviale del Lambro. Un patrimonio da valorizzare per uno sviluppo ad alta qualità ambientale) costituisce una verifica di fattibilità delle linee orientative e il tentativo di mettere a punto gli strumenti per perseguirle. La ricerca Tecniche e strumenti operativi per la costruzione di un progetto integrato si è posta l'obiettivo di verificare la praticabilità delle indicazioni emerse dalle ricerche precedentemente condotte e di dimostrare la possibilità di funzionamento su un caso reale di una struttura studiata per la predisposizione e l'attuazione di progetti integrati intersettoriali, nonché la possibilità di integrare progetti settoriali in un più ampio scenario strategico di risanamento, ottenendo così anche un risultato direttamente operativo. Per la sperimentazione è stata scelta l'area interessata dal sistema depurativo delle acque di Milano Sud est, la quale per la sua collocazione ai margini della città, all'interno del parco agricolo Sud Milano, nei pressi dell'Abbazia di Chiaravalle costituisce in caso di studio di grande significato. Va precisato che oggetto della ricerca non è il sistema depurativo in quanto tale, il cui progetto è stato assunto come dato; l'obiettivo, infatti, era quello di costruire (o ricostruire) un sistema di relazioni tra gli attori interessati al fine di creare le condizioni per inserire il progetto stesso in uno scenario più ampio. In questo contesto, il tema progettuale sviluppato è stato quello di mettere in relazione i problemi della depurazione con i problemi della risalita della falda, della riqualificazione del tessuto agricolo, insediativo e paesistico, della riqualificazione produttiva e fruitiva delle acque superficiali, tenendo conto dei vincoli derivanti dall'appartenenza dell'area al parco agricolo Sud Milano e dalla presenza del complesso abbaziale di Chiaravalle. La ricerca si è articolata in tre distinte fasi temporali. La prima è stata dedicata alla definizione degli elementi del progetto integrato e alla ricostruzione dei processi decisionali, attraverso la raccolta, l'analisi e la schedatura dei documenti disponibili presso gli archivi degli attori istituzionali e non istituzionali. Interviste in profondità agli attori principali hanno consentito, in un secondo tempo, di approfondire gli aspetti ritenuti utili al raggiungimento degli obiettivi prefissati. La seconda fase è stata dedicata alla definizione delle caratteristiche dello scenario progettuale integrato relativo al territorio gravitante intorno all'area di Chiaravalle. Si tratta di un'operazione di fondamentale importanza, poiché la possibilità di avviare interventi che si caratterizzino per il loro carattere integrato e intersettoriale passa necessariamente attraverso la costruzione di immagini condivise circa il possibile sviluppo futuro dell'area interessata dal processo di riqualificazione. Il momento di confronto e di verifica delle linee guida con il gruppo di lavoro interdirezionale della Regione ha costituito un aspetto centrale di questa seconda fase di lavoro e ha consentito di mettere a punto scenari e ipotesi relativamente agli strumenti. La costruzione di una relazione strutturata tra gli attori consente infatti la progettazione di un tavolo di concertazione, finalizzato alla costruzione e alla verifica degli scenari di progetto. La terza e ultima fase della ricerca è stata volta alla verifica dello scenario di progetto integrato, all'accompagnamento delle attività del tavolo di concertazione precedentemente definito (di cui, non è stato possibile svolgere direttamente le operazioni di verifica) e allo sviluppo delle attività di progettazione degli strumenti di programmazione negoziata da adottare. Va rilevato infine che l'anticipazione, rispetto alla conclusione della ricerca, dello scenario progettuale alla Regione ha consentito di inserire alcune rilevanti indicazioni in esso contenute nei progetti di sistemazione relativi all'intorno del polo di depurativo di Nosedo, allora in corso di elaborazione nelle sedi competenti. Oltre ad essere un risultato direttamente operativo, ciò costituisce una dimostrazione della bontà e della fertilità del metodo adottato per la costruzione di progetti integrati e intersettoriali (99.76; A/36).

Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2002
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