Gruppo di ricerca: Elvina Degiarde, Daniela Gregorio, Walter Santagata
Dati di pubblicazione: Rapporto di ricerca, 1996
Nell'ambito del Consiglio Regionale della Lombardia opera da alcuni anni il Comitato regionale per i Servizi radiotelevisivi (CoReRaT), che ha affidato all'IReR una ricerca conoscitiva sul sistema radiotelevisivo lombardo.
Obiettivi della ricerca sono stati:
Si sono quindi voluti verificare i mutamenti avvenuti nella programmazione, nella struttura occupazionale e nell'apparato produttivo a seguito dell'entrata in vigore della L.223/1990, rilevando dati dal 1989 al 1994.
Per conseguire il primo obiettivo si sono utilizzate fonti fornite dal Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni, mentre per il secondo è stata condotta un'indagine diretta presso proprietari o responsabili delle emittenti.
Base di partenza è stato l'"universo" delle emittenti lombarde così come risultava da elenchi forniti dal Comitato Regionale confrontati con gli elenchi forniti dal Ministero, ottenendo come risultato finale un totale di 173 radio e 43 televisioni. le stime ricavate dall'indagine svolta consentono di trarre le seguenti conclusioni:
Occupazione; il settore radiofonico occupa (tra dipendenti, collaboratori e volontari) un totale di circa 3000 unità, a fronte delle 850 occupate dalle emittenti televisive minori (escludendo quindi i network nazionali);
Anche in termini di cifra d'affari, secondo stime che andrebbero però verificate con indagini più sofisticate e approfondite, i due settori si equivalgono (circa 30 miliardi per ciascun settore nel 1994)
Differenze: i due settori si differenziano sempre più per bacini di utenza, target di ascolto, struttura dei palinsesti, livello di innovazione tecnologica, dominante nel settore televisivo
Anche le motivazioni sono differenti: nel settore radiofonico circa un quarto delle emittenti è di tipo comunitario e senza fini di lucro, mentre solo il 15% del settore televisivo presenta queste caratteristiche
In questo contesto il ruolo dell'operatore pubblico risulta essenziale sotto diversi profili, tra cui si sottolineano i seguenti:
Distinguendo la gestione di una rete-mercato, dalla offerta sulle reti telematiche di servizi audiovisivi, agevolare l'accesso alle reti alle emittenti minori in grado di riconvertirsi alle nuove tecnologie e alle nuove forme di distribuzione.
Affrontare il nodo della selezione delle emittenti. Il problema di fondo riguarda la capacità di raggiungere una dimensione ottimale di impresa per poter realizzare adeguati programmi di investimento e per poter sviluppare una offerta di servizi che consentano di stare sul mercato. (94.21,DOC/97)
Ultimo aggiornamento: 21 settembre 2001