Gruppo di ricerca: Emanuele Ranci Ortigosa , Maria Chiara Bassanini, Marina Bianchi, Cesare Cislaghi, Paolo Ferrario, Natale Losi, Giandomenico Maggi, Rosanna Villa, Giuseppe Gario
Dati di pubblicazione : Milano, Angeli, 1984
La legge 833 di ridefinizione degli organi di governo dei servizi socio-sanitari è stata largamente attuata, anche se ha registrato ritardi, e ha evidenziato problemi e contraddizioni soprattutto nel rapporto fra enti titolari delle funzioni (i Comuni) e strumenti operativi (le Ussl). Ben poco è cambiato invece nell'organizzazione dei servizi, strumento decisivo al fine della miglior tutela della salute fisica, psichica e sociale della popolazione. Ancora non si è passati dall'organizzazione rigida tradizionale ad un sistema aperto e dinamico, cambiamento che può essere innescato e alimentato solo dall'attuazione e generalizzazione del metodo programmatorio. Per questo la non attuazione della riforma coincide largamente con la non attivazione del processo programmatorio.
Nella ricerca di un nuovo sistema organizzativo dei servizi, coerente con gli indirizzi della riforma, sempre si è insistito sulla centralità del distretto di base nel disegno riformatore. Rispetto al distretto di base la ricerca ha verificato sul campo che cosa accade, quali processi si sviluppano, quali problemi e difficoltà si evidenziano; quali interventi di stimolo e supporto si possono realizzare, soprattutto nella formazione, con quali metodologie e quali esiti; quale "feedback" sull'ulteriore approfondimento della ricerca organizzativa queste esperienze offrono, soprattutto per individuare le modalità operative del distretto. Si sono inoltre studiati i processi (decisionali, assistenziali, informativi ecc.) che sostanziano il funzionamento e l'evoluzione del distretto, per assumere anche i risultati di tale elaborazione nella programmazione operativa e nella formazione permanente, attivando così un circuito in cui ricerca, formazione e programmazione si alimentano e arricchiscono vicendevolmente. La ricerca si basa su due anni di lavoro lungo un itinerario che ha preso le mosse da una riflessione condotta insieme dal Servizio Programmazione e Studi dell'Assessorato all'Assistenza della Regione Lombardia, dall'IReR, dall'IRS, sui modelli e le ipotesi programmatorie relative ai servizi di base e ai loro rapporti con i servizi integrativi di secondo livello. Tale riflessione ha evidenziato anche l'importanza di "andare a vedere" in modo puntuale e finalizzato ciò che in proposito stava effettivamente accadendo sul territorio. Si sono scelte due realtà zonali (le Ussl 26 e 65) e stabiliti i necessari rapporti con gli organi di gestione e gli operatori. L'analisi dell'evoluzione di alcuni servizi di base, condotta congiuntamente da ricercatori IRS e operatori delle due Ussl con un intenso e prolungato lavoro comune, viene descritta nel primo capitolo della prima parte del volume. I successivi capitoli ricostruiscono i casi esaminati, analizzano gli "incidenti" rilevati, formulano alcune ipotesi sull'andamento dei processi partecipativi. L'ultimo capitolo sintetizza infine alcuni nodi cruciali del processo di attuazione della riforma, individuati nei rapporti fra servizi territoriali ed ospedale, nel rapporto fra cittadino e servizio, nel rapporto di comunicazione tra operatori e tra operatori e amministratori. L'analisi dei casi evidenzia nel sistema Ussl una perdurante divaricazione fra ideologia e pratica della riforma, fra livelli istituzionali e livelli operativi, fra programmazione e pratica quotidiana. Ne conseguono confusioni di ruoli, vuoti e discontinuità nelle strutture organizzative e nei processi di comunicazione fra i diversi attori, che incidono ("incidenti") negativamente sui processi di cambiamento organizzativo e operativo. I dati offerti dall'analisi empirica offrono lo spunto per concludere con qualche considerazione teorica in termini di modelli di politica sociale.
Nella primavera del 1982 i corsi di formazione regionale vengono utilizzati, per comune scelta dell'Assessorato regionale, delle Ussl, dell'IReR e dell'IRS, per la sperimentazione di un intervento formativo finalizzato alla promozione del distretto. Messo a punto l'impianto teorico, l'IRS chiede alle Ussl la disponibilità di alcuni
operatori come "formatori" con cui mettere a punto il progetto e la strumentazione del corso. Il corso registra la partecipazione anche di molti degli operatori coinvolti nella prima operazione di analisi dei servizi. La parte seconda della ricerca presenta impostazione ed esperienza dello intervento formativo, valutandone significato ed esito in termini di una concezione della professionalità che fa riferimento anche al ruolo dell'operatore nel sistema organizzativo. Si evidenzia come la formazione permanente possa rappresentare un importante strumento di trasformazione e di integrazione del sistema, concorrendo a modificare atteggiamenti, mutare giochi ed equilibri, redistribuire potere, grazie ad un significativo e continuo coinvolgimento delle analisi, scelte, verifiche degli operatori e, in misura crescente, degli utenti. In questa prospettiva la riflessione sulla formazione si salda a quella sull'educazione sociale e sanitaria, per allargare all'ambiente il coinvolgimento partecipativo nella prospettiva indicata. La seconda parte si conclude con una guida didattica, esito della messa a punto della strumentazione usata nel seminario, che esemplifica una possibile traduzione operativa dell'impostazione esplicitata.
L'osservazione critica delle tendenze in atto circa il distretto di base è punto di partenza della terza parte della ricerca, che offre un ulteriore contributo progettuale. I risultati del precedente lavoro sul campo vengono sistematizzati e completati con una puntuale analisi delle funzioni, delle attività e del relativo livello di attuazione (di base e/o integrativo), per affrontare infine in termini propositivi lo studio e la progettazione del distretto "in funzione", esaminandone i processi di integrazione, esecuzione, valutazione, controllo. Quest'ulteriore analisi offre un nuovo input alla progettazione organizzativa e alla formazione, alimentando una nuova fase di sviluppo della sequenza ricerca/formazione/programmazione. (X,SOC/6/1)
Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001