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[1986] L'Ussl: come si organizza, come spende una ricerca empirica in Lombardia

Gruppo di ricerca: Emanuele Invernizzi, Nino Salamone, Alberto Majocchi, Vittorio Mapelli, Enrico Rodolfi, Adriana Sacchi, Piercarlo Marchetti, Giuseppe Gario

Dati di pubblicazione : Milano, Angeli, 1986

A cinque anni dalla riforma sanitaria e in presenza dei crescenti vincoli posti dalla crisi della finanza pubblica al disegno originario di servizio sanitario nazionale, l'attenzione all'efficacia e all'efficienza delle prestazioni appare dominante e accentua fortemente le responsabilità sul versante della produzione del bene "salute". La ricerca si propone di constatare il primo impatto della riforma sanitaria in Lombardia, in termini organizzativi, gestionali ed economico-finanziari. Sul piano del metodo, si sono verificati anzitutto i punti critici dell'attuazione delle Ussl, perché essi rappresentano i punti d'attacco per migliorarne le condizioni operative e le prestazioni; miglioramenti possibili e non solo auspicabili, perché la ricerca prende atto della sostanziale positività del processo di riforma in atto; miglioramenti possibili, in particolare, in termini di promozione, sviluppo e diffusione di una cultura organizzativa tanto necessaria quanto carente. La ricerca ha inoltre preso atto dei rischi inerenti al potenziale arresto della riforma qualora non si introducano correttivi ormai irrinunciabili, ed inerenti anche al potenziale consolidamento di un sistema sanitario dualistico che non garantirebbe la soddisfazione dell'obiettivo di uguaglianza nei confronti del bene "salute". Considerata l'elevata variabilità della realtà dei servizi socio-sanitari in Lombardia, non ci si è limitati ad approfondire le tendenze aggregate ma si sono rilevate sul campo le esperienze maturate in alcune Ussl significative di situazioni molto differenziate, indagando inoltre, mediante un campione rappresentativo delle Ussl lombarde, le valutazioni e le ideologie prevalenti nelle dirigenze politica, socio-sanitaria e amministrativa in merito alla riforma. I risultati della ricerca sono univoci nel sottolineare alcuni nodi irrisolti della riforma che richiedono ulteriori e rilevanti scelte a livello nazionale e regionale. I troppo diffusi e particolareggiati collegamenti alla normativa nazionale e regionale finiscono col bloccare l'autonomia finanziaria e organizzativa delle Ussl. La Regione, in particolare, sembra chiamata a sviluppare una linea di tendenza già presente nella normativa lombarda, nel senso di un sostanziale aumento del margine di discrezionalità riconosciuto all'Ussl nel decidere il proprio assetto organizzativo, operativo e tecnologico, nonché i criteri di gestione e controllo organizzativo. Lo Stato dovrebbe, a sua volta, meglio definire i propri comportamenti in ordine alle esigenze di contenimento della spesa pubblica, correlando il finanziamento non già alla spesa storica, bensì alla valutazione di costi standard per la produzione del livello di servizio prefissato come obiettivo. Una via alternativa al problema del contenimento della spesa pubblica può essere individuata in un'ottica di federalismo fiscale. (X,E/8/2)

Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001
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