Gruppo di ricerca: Adina Ciorli, Giovanna Bosco, Natale Losi
Dati di pubblicazione : Milano, IReR, 1991
Alla fine del 1988 la Regione Lombardia - Settore Coordinamento per i Servizi Sociali ha avviato, con risorse interne, una rilevazione delle attività di educazione sanitaria e promozione della salute realizzate dalle Ussl lombarde. L'indagine, che si proponeva di affrontare una realtà poco nota e certamente molto variegata, ha avuto carattere esplorativo, proponendosi come primo risultato una descrizione delle attività di educazione sanitaria nella regione. Il riferimento temporale è stato il 1987. L'esigenza che ha dato vita all'iniziativa di ricerca era la predisposizione di basi conoscitive finalizzate a: 1, l'impostazione di un sistema informativo sugli interventi in sperimentazione; 2, la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione sanitaria; 3, la programmazione della formazione degli operatori in materia di educazione sanitaria. L'analisi si è trovata di fronte ad una certa esiguità dell'informazione riconducibile a diversi elementi: 1, innanzitutto, all'esiguità stessa dell'attività che si andava indagando, l'educazione sanitaria, almeno nella situazione specifica del 1987, che ha reso certamente più difficile coglierne dimensioni ed organizzazione; 2, al grado di elaborazione dell'ipotesi di partenza da cui la prima indagine regionale necessariamente partiva in rapporto al grado di conoscenza della realtà organizzativa delle attività di promozione della salute, che è risultato in parte insufficiente all'analisi stessa; 3, agli elementi di organizzazione assunti dalla Regione che a livello locale possono avere indotto reazioni diverse ed effetti diversi sull'accuratezza della compilazione, oltre ad una variabilità di questa riconducibile più probabilmente al primo dei fattori elencati. Tutto ciò ha obbligato a riserve cautelative sull'affidabilità e confrontabilità delle risposte, di volta in volta evidenziate e valutate in modo da consentire un trattamento e una lettura dei dati ritenuti più forti ed affidabili. E' comunque sicuramente condivisibile che il numero di attività di educazione sanitaria e di progetti elaborati dalle Ussl non rappresenta, al di là di verifiche e limitazioni, un indicatore dell'attività di educazione sanitaria nella regione se disgiunto dalle caratteristiche qualitative ed innovative degli interventi. Diventa quindi nodale il problema della valutazione di questi. A sua volta quest'aspetto pone il problema dell'approfondimento metodologico di un'attività di valutazione difficile e controversa oltre che quello della formazione dei valutatori. Coerentemente con le sue finalità, l'indagine si è sviluppata intorno a due interrogativi cui corrisponde l'organizzazione della ricerca: qual è la consistenza e l'impostazione delle attività di educazione sanitaria attualmente svolte nelle Ussl lombarde, e in quale misura l'educazione sanitaria è un'azione trasversale che rappresenti condizione per l'efficacia dei programmi di intervento, cioè "un impegno operativo in cui confluiscono le attività di più servizi sanitari, le cui competenze sono da considerarsi interdipendenti rispetto al fine proposto". (X,SOC/6/5)
Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001