Gruppo di ricerca: Adolfo Carvelli, Michele Colasanto, Umberto Melotti, Pier Antonio Varesi, Maurizio Ambrosini, Walter Nigrisoli, Ida Pantuso, Laura Zanfrini.
Dati di pubblicazione : Milano, IReR, 1991
La ricerca - realizzata dall'IReR su incarico della Regione Lombardia / Coordinamento per l'occupazione e le attività produttive - si inquadra in un filone di ricerca su cui l'Istituto sta operando da tempo per conto della Regione stessa e di altri Enti locali lombardi.
Lo studio giunge a ipotizzare implicitamente una specificità lombarda dovuta in buona misura alla maggiore permeabilità della domanda da parte della forza di lavoro extracomunitaria proveniente dai Paesi in via di sviluppo, in particolare in quei settori e per quelle mansioni che richiedono una disponibilità che l'offerta locale tende a ridurre in presenza di remunerazioni, professioni e ambienti di lavoro poco appetibili. L'analisi delle politiche nazionali e regionali effettuata consente, inoltre, di verificare come i pubblici poteri si sono posti nei confronti degli immigrati per il loro inserimento nel contesto economico e sociale del Paese.
Dopo una rassegna introduttiva sulle relazioni tra immigrazione straniera e mercato del lavoro - allargata al complesso del panorama italiano e mirata ad evidenziare la varietà delle sue articolazioni territoriali e settoriali (cap. 1) -, si passa all'esame del sistema produttivo lombardo e, mediante i risultati di un'indagine sulla domanda di lavoro, all'analisi delle esperienze di inserimento occupazionale della manodopera proveniente dai Paesi in via di sviluppo o dall'Est europeo (cap. 2).
Nel cap. 3 - affiancando i risultati di un'apposita indagine svolta nella provincia di Brescia a quelli di un'analoga rilevazione realizzata nell'area metropolitana milanese - si tenta di fornire un'immagine della presenza straniera sul territorio lombardo alla luce di due significative realtà locali; il tutto con riferimento ad una pluralità di aspetti che vanno dalle principali caratteristiche strutturali degli immigrati alle loro problematiche economiche e sociali (lavoro, casa, formazione), ai rapporti con gli altri (la popolazione locale, gli immigrati, le istituzioni), ai progetti e alle aspirazioni per il futuro (attività professionale, famiglia, localizzazione).
L'esplorazione della nuova realtà migratoria e dei suoi riflessi sul mercato del lavoro trova ulteriore approfondimento (cap. 4) nell'esame della situazione di tre aree provinciali che sembrano particolarmente idonee a proporre una lettura del fenomeno in funzione della variabilità del contesto socio-economico di riferimento (le province di Mantova, Bergamo e Pavia).
La ricerca si conclude con alcune riflessioni sul quadro normativo e sulle modalità di attuazione delle politiche regionali (cap. 5). (X,SOC/3/21)
Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001