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[1991] L'immigrazione straniera extracomunitaria nella realtà metropolitana milanese

Gruppo di ricerca: Adolfo Carvelli, Gian Carlo Blangiardo, Michele Colasanto, Umberto Melotti, Maurizio Ambrosini, Susanna Cazzini, Laura Zanfrini

Dati di pubblicazione : Milano, Comune di Milano-Provincia di Milano, 1991 (Oetamm, 23)

La ricerca si è posta come primo obiettivo la raccolta e valorizzazione delle fonti statistiche esistenti ed ha preso in considerazione le informazioni riguardanti: la popolazione straniera iscritta al giugno 1990 alle anagrafi del comune di Milano e di un ristretto numero di altri comuni della sua area metropolitana (sesso, età, stato civile, grado di istruzione, professione, anno di immigrazione, composizione familiare, cittadinanza, provenienza); l'ammontare complessivo della popolazione straniera iscritta alle anagrafi dei comuni della provincia di Milano relativamente agli anni 1988 e 1990 di fonte Istat; i permessi di soggiorno di fonte Ministero degli Interni rilasciati al 30 giugno 1990 in provincia di Milano specificati secondo alcune caratteristiche dei richiedenti: sesso, età, stato civile, motivo della richiesta, professione, cittadinanza, anno di immigrazione, presenza di figli; ulteriori dati aggregati forniti da fonti ufficiali. Quanto sopra è stato integrato dai risultati prodotti da un'indagine diretta su un campione di circa 500 stranieri provenienti da Paesi in via di sviluppo e dall'Est europeo e presenti nell'area milanese alla fine del 1990. Un ulteriore apporto di conoscenza è stato fornito dalle interviste a testimoni privilegiati. I risultati più salienti. La ricerca ha consentito innanzitutto di stimare l'effettiva presenza straniera in Milano: su una presenza complessiva di 55-65.000 stranieri, di cui poco più della metà iscritti all'anagrafe, la componente originaria dai PVS o dall'Est europeo è stimata nell'ordine di 35.000 unità, con una densità approssimativa di 2-3 cittadini del mondo meno sviluppato ogni 100 residenti. Poco meno di 20.000 soggetti risultano residenti; si stima che circa 11.000 abbiano il permesso di soggiorno ma non l'iscrizione all'anagrafe e non più di 5000 siano gli irregolari. Nella provincia di Milano, invece, si stimano presenti poco più di 50.000 unità, di cui circa 28.000 residenti, circa 16.000 forniti di permesso di soggiorno ma non iscritti all'anagrafe e poco meno di 7000 irregolari. La ricerca ridimensiona lo stereotipo di un'immigrazione nettamente maschile formata esclusivamente formata da "giovani adulti", e conferma il dualismo esistente nel livello di istruzione. Riguardo al lavoro, il 22,7% è disoccupato, il 16% fa lavori irregolari e precario, il 26% è costituito da occupati irregolari ma stabili; quasi il 20% ha invece un'occupazione regolare a tempo pieno con rapporto di lavoro dipendente, mentre un piccolo gruppo svolge attività autonome e di alto livello professionale; gli studenti sono l'11,3%. Pur concentrati prevalentemente nel terziario dequalificato, gli intervistati risultano però per oltre il 10% occupati in attività impiegatizie e comunque di livello medio-alto, mentre comincia ad emergere anche a Milano la figura dell'immigrato operaio (12,7%). Riguardo alla situazione abitativa: in affitto abita il 33,6%, in casa di proprietà il 4,5%, mentre oltre il 60% permane in condizioni abitative precarie. Infine, relativamente alla mobilità internazionale, la ricerca ripercorre le fasi più importanti dei flussi migratori e ne sottolinea origini e destinazioni scandendone le tappe che hanno caratterizzato più di un secolo di storia. (X,GEN/20/26)

Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001
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