Gruppo di ricerca: Adolfo Carvelli, Gian Carlo Blangiardo, Mario Boffi
Dati di pubblicazione : Milano, IReR, 1983
La ricerca analizza lo sviluppo della mobilità della popolazione italiana nei corso degli anni Settanta avendo come ambito territoriale l'intero territorio nazionale. La scelta del tema è stata dettata dall'interesse precipuo che l'Istituto da anni dimostra per i problemi demografici e che ha prodotto un sistema di proiezione della popolazione residente lombarda per sesso e classi di età al 1991, oltre ad un aggiornamento delle problematiche demografiche che si sono verificate sul territorio della nostra regione nel corso degli anni Settanta (v. schede precedenti). La ricerca analizza i più recenti aspetti della dinamica migratoria italiana, con specifico riferimento al movimento interno al territorio nazionale. In particolare si evidenzia il contributo fornito dalle diverse aree geografiche, regionali e subregionali, all'evoluzione del fenomeno migratorio e si seguono le trasformazioni relative ad alcune caratteristiche della popolazione migrante, quali il grado di istruzione, la condizione professionale, il settore d'attività.
Il lavoro si articola in tre parti.
Nella prima viene condotta l'analisi del movimento migratorio a livello nazionale e viene messo in risalto il calo della mobilità della popolazione italiana, calo che risulta particolarmente evidente per la mobilità relativa agli spostamenti lungo le direttrici sud-nord ed est-ovest. Si analizzano inoltre prospettive desumibili dalla recente dinamica migratoria a livello regionale e si identificano le regioni che, perdurando le tendenze in atto, sembrano destinate ad acquistare o a perdere popolazione per effetto dei flussi migratori. Tra queste ultime fanno spicco le regioni del "triangolo industriale" (Piemonte, Lombardia, Liguria), mentre nella situazione opposta si segnalano, in primo luogo, Marche, Calabria e Umbria.
La seconda parte del lavoro è dedicata all'analisi del fenomeno della crescita urbana negli anni Settanta, con particolare riferimento agli effetti che su di esso hanno esercitato i movimenti migratori. Si isolano le nuove tendenze, tuttora in corso ed in via di consolidamento, ed emerge il ridimensionamento del ruolo dei grandi comuni a fronte di una significativa crescita delle città di dimensione intermedia. Viene quindi posto l'accento sulla crescita della popolazione nei comuni capoluogo di provincia e si analizzano questi ultimi sia sotto il profilo dell'ampiezza demografica sia sotto quello della localizzazione geografica. Emerge con chiarezza il ruolo svolto dai movimenti migratori nel condizionare e dirigere la crescita urbana.
La terza parte, infine, è dedicata all'analisi qualitativa dei movimenti migratori interni al territorio nazionale: analizzando il livello d'istruzione, la condizione professionale e il ramo d'attività economica, si ricavano indicazioni delle tendenze in atto. (X,SOC/2/3)
Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001