Gruppo di ricerca: Giancarlo Rovati, Gabriella Mangiarotti, Augusto Piergallini, Francesco Villa, Giuseppe Gario
Dati di pubblicazione : Milano, Angeli, 1985
Questa ricerca sugli sbocchi occupazionali di una leva di qualificati nei corsi diurni di prima formazione gestiti dalla Regione Lombardia nel 1981-82 effettua una ricognizione su tutto il sistema regionale della FP. Essa consente quindi confronti diretti per aree e per qualifiche sulla base di informazioni omogenee per contenuto e per criteri di rilevazione. Le interviste a 1600 giovani lombardi, per la maggior parte fra i 15 e i 18 anni, che nell'anno 1981-82 hanno conseguito una tra le 20 qualifiche professionali più importanti, in termini di frequenza, del sistema formativo regionale, hanno consentito di verificare, a distanza di un anno, in che misura i "qualificati" hanno trovato occupazione, in quale settore produttivo e tipo d'azienda, con quale inquadramento contrattuale e corrispondenza a mansioni svolte e corsi frequentati. Dall'indagine emerge che a qualifiche diverse corrispondono esiti occupazionali diversi in misura rilevante: dai valori massimi del settore "acconciature femminili" (84% di occupati a un anno dalla qualifica) e del settore "ristorazione" (80,4%) si passa ai valori minimi del settore "operatori per servizi turistici" (26,5%) ed "operatori chimici" (14%). Per l'insieme delle 20 qualifiche considerate il tasso di occupazione a un anno di distanza è pari al 42% mentre il 43% è ancora in cerca di occupazione e il 7,8% ha proseguito gli studi. Il tasso d'occupazione è il 51% per i maschi e il 34% per le femmine. Le maggiori difficoltà nel trovare lavoro consistono nella richiesta di precedenti esperienze e nella mancata corrispondenza tra qualifica ottenuta e qualifica richiesta; ancora molto importante risulta l'essere già conosciuti e presentati da conoscenti. I motivi che spingono i giovani alla scelta della FP sono soprattutto l'esigenza di prepararsi professionalmente (74,4% degli intervistati), la prospettiva di trovare più facilmente lavoro (54,6%) e la preferenza per un ciclo di studi di breve durata (52,5%). Riguardo alla condizione familiare, i giovani appartengono quasi sempre a famiglie lombarde e operaie. L'80% degli intervistati (compresi dunque anche quelli non occupati) dichiara che rifarebbe un corso di FP. Riguardo ai criteri di scelta del lavoro, al primo posto risulta il guadagno, immediatamente seguito dalla volontà di professionalizzarsi ulteriormente. La ricerca approfondisce l'analisi sulla transizione dalla scuola al lavoro con un'indagine qualitativa svolta mediante interviste a venti testimoni privilegiati scelti tra esperti del mercato del lavoro, della gestione dei CFP, delle problematiche istituzionali del sistema formativo. (X,SOC/3/2)
Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001