Gruppo di ricerca: Guido Gay, Piero Veronese
Dati di pubblicazione : Milano, Regione Lombardia, 1990 (Osservatorio Mercato del Lavoro)
L'indagine esplora le modalità di ingresso nell'occupazione dei diplomati lombardi nella seconda metà degli anni Ottanta. Lo studio fa seguito ad un precedente lavoro in cui si sottolineava l'esigenza "di un maggior approfondimento delle differenze territoriali" riguardo agli esiti della ricerca dell'occupazione dei giovani in possesso di un titolo di studio superiore. Si è voluto qui verificare l'impatto di queste differenze sulle modalità di accesso al lavoro di una coorte di diplomati dagli istituti superiori lombardi. L'anno scolastico di riferimento è il 1985/1986 e l'indagine ha accertato la loro posizione - attraverso un questionario inviato per posta - a circa tre anni dal diploma, distintamente per tutte le province lombarde e per i due comprensori di Lodi e Lecco. Il lavoro ha un orizzonte parziale, in quanto si concentra su di un particolare momento della vita lavorativa dei diplomati, gli anni immediatamente successivi al diploma. Tale scelta permette di esaminare il processo di transizione scuola-lavoro in un arco sufficiente di tempo ma non consente di affrontare i problemi che si pongono successivamente al primo ingresso nel mercato del lavoro. In particolare i dati raccolti si riferiscono a giovani che in gran parte non si sono ancora formati una famiglia propria né hanno compiuto passi rilevanti nella carriera lavorativa. L'analisi dei dati è stata condotta con riferimento alle singole realtà provinciali e parallelamente secondo un'ottica comparativa tra le varie realtà provinciali. Il risultato meno scontato che emerge dall'analisi del questionario è dato dalle notevoli differenze negli indicatori di "successo" nella ricerca di lavoro. Variano da provincia a provincia sia gli indicatori di disoccupazione sia quelli che sintetizzano le caratteristiche qualitative dei lavori attualmente svolti da chi ha trovato un'occupazione. Dall'indagine emerge chiaramente un'associazione tra l'orientamento qualitativo della domanda di lavoro e gli indicatori di successo utilizzati: le realtà in cui i flussi di domanda si orientano verso manodopera a bassa qualificazione sono caratterizzate da un più alto livello dei tassi di disoccupazione tra i diplomati, da una maggiore quota di occupati che lavorano fuori provincia e da condizioni qualitative del lavoro complessivamente inferiori. Dove la domanda di lavoro locale non permette una transizione qualitativamente soddisfacente verso il lavoro si riscontrano tre tipi di comportamento: 1, attesa di un'occasione di lavoro migliore, favorita ovviamente dal fatto che la stragrande maggioranza dei giovani non è in condizione di bisogno economico; 2, accettazione di un lavoro fuori provincia; 3, accettazione di un lavoro caratterizzato da condizioni qualitative inferiori. I risultati emersi sono tanto più rilevanti se si tiene conto che le scelte compiute dai giovani dopo il diploma non sembrano differenziarsi in misura rilevante nelle varie realtà territoriali. I comportamenti dell'offerta non inducono cioè a ritenere che sussista una fondamentale eterogeneità negli atteggiamenti verso il lavoro a seconda delle diverse realtà territoriali lombarde: le profonde differenziazioni osservate nei risultati della ricerca del lavoro e negli elementi qualitativi inerenti al lavoro svolto sarebbero pertanto attribuibili, in buona misura, alle specificità della domanda nei diversi mercati locali. (X,SOC/3/20,1,2)
Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001