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[1990] La dinamica del lavoro femminile negli enti locali. Un'indagine empirica

Gruppo di lavoro: Giuseppe Barile, Sisa Biadene, Claudio Ciborra, Aldo Marchetti, Pasquale Galea, Luisa Rosti

Dati di pubblicazione : Milano, Regione Lombardia, 1990 (Osservatorio Mercato del Lavoro)

Sono passati quasi vent'anni da quando si è diffuso fra le donne adulte il modello della doppia presenza. All'aumento della scolarità femminile corrispondeva un'entrata più consistente nel mercato del lavoro, e soprattutto una permanenza maggiore e più continuativa da parte delle donne, specialmente nel settore dei servizi e del pubblico impiego. Per questo, negli ultimi anni, le organizzazioni si sono trovate e confrontarsi, oltre che con un mutamento progressivo della tradizionale composizione sessuale del proprio personale, con la necessità di una gestione delle risorse umane che ponga specifica attenzione alla componente femminile. Oggi, generazioni di donne adulte, per lo più sposate e con figli, pongono il problema di una loro presenza attiva e partecipe, sempre meno marginale e priva di progettualità. Non solo le donne, quindi, ma le aziende stesse cominciano a vedere un loro preciso interesse in una maggior attenzione e valorizzazione del lavoro femminile. Ciò vale tanto nel settore privato quanto nel pubblico impiego, dove sono meno evidenti i tradizionali meccanismi di segregazione e discriminazione dell'occupazione femminile, soprattutto in relazione al carattere universalistico, quindi formalmente neutrale, delle norme che regolano l'accesso e lo sviluppo professionale dei dipendenti. Con quali caratteristiche, quali specificità si presenta il lavoro femminile nel pubblico impiego, e in particolare negli enti locali? Quali aspetti assume la posizione differenziale delle dipendenti donne rispetto ai colleghi uomini? Come si configurano le eventuali situazioni di svantaggio e/o di penalizzazione del lavoro delle donne? Quali sono le aree critiche per lo sviluppo professionale femminile? Questi sono alcuni degli interrogativi cui cerca di rispondere la ricerca sul lavoro dei dipendenti degli enti locali. Essa si colloca all'interno del filone di analisi della segregazione sessuale della forza lavoro, cioè della distribuzione sistematicamente diversa, ed abbastanza rigida, delle donne e degli uomini in occupazioni e settori economici diversi. In altri paesi, la segregazione è oggetto di studio di economisti del lavoro, sociologi, storici e antropologi, da circa due decenni, ed è stata anche l'oggetto privilegiato delle politiche sociali rivolte a raggiungere la parità tra i sessi nel lavoro, da circa un decennio. In Italia tale tematica ha suscitato scarso interesse fino alla metà degli anni '80, sia da parte degli studiosi che degli operatori politici, come se la maggior parità retributiva, che per una serie di ragioni esiste nel nostro paese, occultasse la diseguaglianza residua e le sue radici strutturali. La ricerca, finalizzata all'implementazione di politiche per le pari opportunità in organizzazioni pubbliche, pone l'accento sugli aspetti organizzativi ed istituzionali, ovvero sull'analisi di mercato del lavoro interni di tipo burocratico. (X,SOC/3/18)

Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001
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