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[1990] Dinamica dell'occupazione e del sistema industriale nel sud Milano

Gruppo di ricerca: Adolfo Carvelli, Emilio Reyneri, Alessandro Arrighetti, Daniele Checchi

Dati di pubblicazione : Milano, Comune di Milano-Provincia di Milano, 1990 (Oetamm, 17)

La ricerca analizza la struttura economica e le prospettive della vasta area a Sud di Milano, che si estende da Corsico e dalla "direttrice Vigevanese" ad Ovest sino a Cernusco ed alla "Rivoltana" ad Est. Negli ultimi vent'anni l'area appare in continua ascesa economica, sia pure con squilibri territoriali e momenti di rallentamento, e la struttura industriale ben radicata, con una dimensione media delle UL superiore in quasi tutti i settori ai valori medi provinciali. I settori più rappresentati sono il metalmeccanico, l'energetico, il chimico-farmaceutico e in minor misura il manifatturiero tradizionale. Nella zona centrale e nei comuni limitrofi a Milano (San Donato e Corsico) maggiore è la presenza del terziario. Tra le sub-aree la più dinamica è quella di Rozzano, seguita da Pioltello. Due grandi zone in notevole sviluppo si sono venute infatti delineando: una terziaria ed una di recente industrializzazione; ad esse si aggiunge una terza fascia di comuni che ha conservato la tradizionale vocazione agricola. La ricerca analizza le prospettive di sviluppo dell'area nel suo complesso, i processi di ristrutturazione e terziarizzazione delle grandi e medie imprese, la nascita di nuove imprese, i mutamenti nella composizione dell'occupazione, la congruità dell'attuale livello di occupazione rispetto alle esigenze dell'impresa e delinea le specifiche figure professionali per le quali le imprese prevedono esubero o carenza. Riguardo all'evoluzione dell'occupazione nei prossimi due anni emerge un quadro che conferma la tendenza a una sostanziale stabilizzazione dell'occupazione totale, con un ulteriore aumento dei livelli di terziarizzazione, l'arresto, se non addirittura l'inversione di tendenza del processo di femminilizzazione, e l'esaurirsi del progressivo ridimensionamento dell'occupazione operaia almeno per la componente maschile. Lo studio si conclude col tentativo di cogliere i fattori che nell'opinione delle imprese ostacolano o potrebbero favorire la crescita occupazionale. Una significativa novità è data dalla comparsa tra tali fattori, per la prima volta, della carenza di manodopera qualificata. La centralità del problema della qualità della forza lavoro emerge anche dai giudizi espressi sulle disposizioni legislative o contrattuali che potrebbero avere un impatto positivo sulla domanda di lavoro. Tra i provvedimenti auspicati dagli imprenditori che figuravano nelle posizioni di testa nelle precedenti indagini soltanto uno mantiene infatti una rilevanza primaria: il miglioramento degli interventi di formazione professionale; perdono invece nettamente importanza la semplificazione delle procedure di licenziamento e l'istituzione di un salario d'ingresso, ormai di fatto realizzati. Per contro acquisisce maggior rilievo un altro provvedimento connesso ai problemi della manodopera: il miglioramento dei servizi pubblici di regolazione del mercato del lavoro ed in particolare delle strutture del collocamento. (X,GEN/20/17)

Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001
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