/Abstract delle ricerche IReR
[1997] Orario, occupazione e concezione del lavoro. Riduzione e diversificazione dell’orario di lavoro in Lombardia
Gruppo
di ricerca:
Guido Gay,
Simonetta Carpo,
Antonio Chiesi,
Viviane Iacone,
Ida Regalia,
Emilio Reyneri,
Paola Villa
Dati
di pubblicazione:
Milano,
Guerini, 1997
Il
lavoro di ricerca si compone di tre diverse indagini, che affrontano i temi
dell’orario di lavoro, della flessibilità e della concezione del
lavoro a partire da fonti tra loro diverse.
La
prima parte del lavoro consiste in una complessa elaborazione dei dati
individuali di un campione casuale di famiglie lombarde estratto dai censimenti
del 1981 e 1991, al fine di analizzare i mutamenti strutturali negli orari
settimanali di lavoro e di affrontare la questione delle condizioni familiari
che influiscono sull’offerta di lavoro delle donne.
Segue
un’indagine demoscopica su un campione di lavoratori lombardi, dipendenti
e indipendenti, che ha permesso di mettere in luce la diffusione di rapporti di
lavoro atipici e di approfondire l’analisi degli orari flessibili, oltre
che di raccogliere la valutazione dei lavoratori stessi relativamente ai propri
orari di lavoro.
Infine
si presenta un esame dell’andamento della contrattazione aziendale,
formale e informale, con riferimento a un campione rappresentativo delle
imprese manifatturiere e terziarie, per un approfondimento sul ruolo
dell’orario di lavoro nelle relazioni industriali a livello aziendale,
con particolare attenzione alle forme flessibili (straordinari, orari elastici
di entrata e uscita).
Dal
confronto tra i dati dei due censimenti e dalle altre due indagine si ricavano
le seguenti conclusioni:
- tra
il 1981 e il 1991 le ore lavorate nella settimana sono diminuite, generando
così una discreta ridistribuzione della domanda di lavoro complessiva
tra gli occupati;
- tale
riduzione però si riferisce soprattutto agli occupati non dichiarati e
ai lavoratori indipendenti, mentre si registra un notevole ricorso al lavoro
straordinario presso i dipendenti, soprattutto maschi;
- sono
quasi triplicati coloro che si sono dichiarati non occupati, pur avendo
lavorato almeno alcune ore; tra questi emerge una quota sostanziosa di
casalinghe, studenti e pensionati che hanno dedicato un notevole numero di ore
a occupazioni di vario genere, per un consumo di tempo quasi pari a quello
medio degli occupati;
- aumenta
la variabilità degli orari, rispetto allo standard delle 40 ore
distribuite su 5 giorni, ma con modalità differenti tra i dipendenti e
gli autonomi, e con riduzioni dell’orario in alcuni casi ma con aumenti
in altri;
- cresce
notevolmente il peso dell’occupazione femminile, che incide anche sulla
riduzione dell’orario medio aggregato, mentre d’altro canto si
può sostenere che l’offerta di un orario di lavoro ridotto
faciliti l’aumento dell’occupazione femminile; questa crescita
è notevole nelle donne fino ai 35 anni, per la maggior parte occupate a
tempo pieno, mentre diminuisce per le donne di età maggiore,
evidentemente in relazione alla presenza di figli;
- la
partecipazione al lavoro delle donne si può correlare anche al loro
livello di istruzione e al grado di orientamento e attaccamento al lavoro;
- si
diffondono, soprattutto tra i giovani, forme di lavoro
”parasubordinate”, consistenti in lavoratori autonomi la cui
attività è in realtà di tipo coordinato e continuativo e
prevede di fatto l’inserimento nella organizzazione produttiva di una
sola imprese o ente;
- diffuse
tra giovani e donne anche le forme di lavoro a tempo determinato (12 %), molti
dei quali a orario ridotto;
- è
in corso anche un processo di flessibilizzazione dell’orario di lavoro,
praticato da oltre 4 lavoratori lombardi su 10, soprattutto tra gli indipendenti;
- il
lavoro a turni e domenicale diminuisce nelle industrie a ciclo continuo, ma
registra una crescente diffusione nel terziario, insieme al lavoro notturno;
- ancora
scarso rispetto alle medie europee il ricorso al part-time, che risulta
comunque in crescita e presenta buone potenzialità;
- l’orario
di lavoro in genere è uno dei temi più trattati nell’ambito
dei contratti aziendali.
(95.52,SOC/3/37)
Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2001