Gruppo di ricerca: Franco Rivolta, Francesca Golfetto
Dati di pubblicazione : Milano, IReR, 1989
Il sistema fieristico in Italia rivela tendenze evolutive relativamente accentuate. Mentre a breve termine si stima possa continuare la crescita della domanda di fiere specializzate per i settori industriali e terziari, mantenendosi la tendenza alla segmentazione già manifesta da diversi anni, a più lungo termine si può prevedere una graduale trasformazione dei servizi fieristici: riduzione del numero di manifestazioni per settore ed aumento della complessità dei servizi qualificati, banche dati e "borse" settoriali offerti. Una tendenza possibile, che già si esprime all'estero, è quella della trasformazione delle manifestazioni in convegni, con l'eliminazione della presenza fisica dei prodotti, anche a campione.
In questo quadro evolutivo il sistema delle fiere lombardo - ben 560 iniziative, di cui 103 a carattere nazionale, e 462 tra locali, provinciali e regionali - e quello milanese in particolare, si collocano con un vincolo fondamentale. La tendenza alla crescita di domanda di attività fieristiche, e quindi di servizi informativi, proveniente da quasi tutti i settori industriali, incontra infatti un limite nella struttura produttiva propria di tali servizi, la quale si avvale in larghissima misura delle strutture urbane e della relativa attitudine a fornire "servizi complementari": un eccessivo sfruttamento della capacità produttiva di tali strutture potrebbe portare al decadimento della qualità del servizio e all'aumento dei costi specifici, con un effetto controproducente per l'intera economia locale. A fronte di tale nodale problema appare necessario effettuare una selezione delle manifestazioni da ospitare, secondo diverse linee:
1. la centralità europea di Milano e la sua qualificazione di attrezzato centro commerciale identificano la spontanea vocazione della città ad ospitare le fiere il cui settore di riferimento sia caratterizzato da un livello internazionale della domanda ed offerta; in questo senso Milano è adeguatamente in concorrenza con altre città europee;
2. in quanto maggior centro commerciale internazionale italiano Milano pare avere le maggiori potenzialità per dare successo a fiere in cui sia rilevante l'attività di esportazione;
3. Milano appare il centro più capace ad ospitare le fiere dei settori più innovativi e di nuovo sviluppo cui è interessata l'economia nazionale. Un'altra linea da perseguire consiste nell'avviare una politica di decentramento, un ciclo di spostamento delle fiere verso i centri minori man mano che la caratteristica di innovatività perde il suo carattere oggettivo (per tutto il settore) e diventa solo fattore soggettivo (delle aziende). Si creerebbe così una maggior disponibilità di spazi e servizi per le iniziative sui nuovi settori che richiederanno il massimo intervento in termini di informazione. Quanto agli aspetti di regolamentazione, grande importanza avrebbe l'introduzione dell'obbligo della pubblicazione e della certificazione dei dati relativi all'utenza: ciò basterebbe a sancire più strettamente la corrispondenza tra qualifica formale e funzione effettivamente svolta dalle manifestazioni, rendendo al tempo stesso più trasparente e selettivo il sistema. (X,E/7/3)
Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2001