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[1985] Tecnologie e sviluppo urbano. Prima conferenza internazionale

Gruppo di ricerca: Enrico Ciciotti, Bruno Colle, Luigi Dadda, Jean Donio, Nigel J. Freedman, Innocenzo Gasparini, John B. Goddard, François De Lavergne, John Leslie King, Kenneth L. Kraemer, Charles L. Leven, Andrew Lippman, Louis H. Masotti, Giancarlo Mazzocchi, Namiki Oka, Luigi Granelli, Giuseppe Guzzetti, Enrico Pescatori, Carlo Tognoli, Pier Giuseppe Torrani

Dati di pubblicazione : Milano, Angeli, 1985 (Progetto Milano, 1)

Il programma di ricerca del Progetto Milano, avviato nel 1983, si è svolto lungo un percorso segnato da "tappe" di presentazione pubblica dei risultati degli studi e di confronto con altre analisi prodotte - su temi similari - a livello internazionale. Queste tappe sono rappresentate dalle Conferenze internazionali, la prima delle quali si è tenuta nei giorni 15 e 16 giugno 1984 sul tema da cui prende il titolo il volume, che si articola in tre parti corrispondenti alle sessioni in cui si sono sviluppati i lavori della Conferenza. Nella prima parte, Gli scenari dello sviluppo urbano, segnaliamo gli importanti contributi di Charles Leven della Washington University di St. Louis, e di John B. Goddard, che ha presentato gli ultimi aggiornamenti delle analisi, prodotte dal "Centro di studi per lo sviluppo urbano e regionale" dell'Università di Newcastle, sull'impatto urbano delle nuove tecnologie. La seconda parte, Le nuove tecnologie in grado di modificare l'assetto urbano. Esperienze estere, presenta i contributi dell'olandese Nigel J. Freedman sui progetti messi a punto dalla Philips per la "casa elettronica", e del francese Fran‡ois de Lavergne che dettagliatamente analizza le prime esperienze e i relativi effetti sul lavoro e sul comportamento del lavoratore, del "telelavoro" o lavoro a distanza. Il ruolo delle nuove tecnologie nel campo dei trasporti urbani - con analisi anche dei malintesi e degli errori degli specialisti giapponesi - è l'oggetto della relazione di Namiki Oka. Dal MIT viene il contributo di A. Lippman sulla teleconferenza, mentre J. Donio dell'Università di Parigi riferisce sui nuovi sistemi educativi legati all'applicazione dell'informatica. Una visione d'insieme su come sono stati introdotti i sistemi informativi nella gestione del governo metropolitano ci viene offerta dal saggio del californiano K.L. Kraemer che, insieme a J.L. King, esamina l'esperienza specifica di alcune grandi, medie e piccole città americane. Il panorama dei parchi scientifici americani tracciato da L. Masotti, della Chicago University, chiude la seconda parte. Il caso particolare dell'area metropolitana milanese costituisce il tema della terza parte, nella quale si presentano i "progress" di tre ricerche condotte rispettivamente dall'Università Bocconi, dal Politecnico e dall'Università Cattolica. Il primo profilo dell'area metropolitana milanese che qui viene delineato è quello di una grande città urbana che negli ultimi vent'anni ha manifestato segni di una crisi di identità e dubbi sulla sua capacità di essere leader del cambiamento e della modernizzazione. Milano continua però ad avere una posizione di primato rispetto alle altre città italiane ed anche alla gerarchia urbana europea nelle funzioni direzionali, commerciali e in molte attività industriali, e dimostra di possedere fermenti vitali che, opportunamente agevolati, potranno riaffermare il suo ruolo nella comunità nazionale e internazionale. (X,GEN/4)

Ultimo aggiornamento: 15 settembre 1999
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