Gruppo di ricerca: Dario Pucci, Francesco Timpano, Fabio Montobbio, Umberto Giacometti, Marco Arnone
Dati di pubblicazione: Milano, IReR, 1999 (Collana sintesi, 18)
La sintesi raccoglie i contributi del seminario in cui si è approfondita la questione della crescita economica dal punto di vista sia della relazione tra struttura settoriale dell’economia e il suo impatto sull’innovazione tecnologica e la capacità delle imprese e del sistema di catturare crescenti quote di mercato; sia della verifica della rilevanza dei sistemi di finanziamento di impresa in settori ad alto contenuto di innovazione e forte dinamica di crescita.
Il primo contributo si sofferma sulla relazione tra specificità settoriale e trend di sviluppo economico. Vengono individuati tre filoni di analisi: i modelli che enfatizzano il ruolo della diversità tecnologica allo scopo di definire pattern tra attività innovativae comportamento delle imprese, quelli che si fondano più propriamente sul gap tecnologico mostrando le relazioni tra attività innovativa e diversa performance dei paesi nelle esportazioni e, infine, il filone di carattere ”istituzionale” che spiega con la diversità di ambiente le diverse performance innovative. Il lavoro si articola in tre sezioni. Nella prima sono analizzati i fondamenti teorici che sottendono la specificità settoriale. Il lavoro empirico si compone poi di due parti. Nella prima la specificità settoriale è analizzata attraverso un’analisi descrittiva dei dati; nella seconda viene utilizzato un sistema DL econometrico (panel dynamic) per testare il collegamento nei diversi settori tra tecnologia e dinamiche di performance nell’esportazione. Viene utilizzato il database Ocse per 14 paesi, 12 settori e riferito al periodo tra il 1980 e il 1991.
Il secondo paper ha proposto un’analisi a partire dal problema centrale del finanziamento dell’innovazione per ”orientare” lo sviluppo economico. L’oggetto di studio del lavoro è la considerazione del ruolo di certe istituzioni finanziare, il venture capital, come forma di finanziamento che si realizza in quegli ambienti dove i fallimenti di mercato causati da problemi informativi sono tali da non rendere possibile l’affermazione di altre istituzioni finanziarie, e dove questa si configuri come unica forma di finanziamento nell’ambito della finanza d’impresa. Gli ambienti in cui i venture capitalist sono prevalenti sono i settori innovativi delle imprese ad alta tecnologia, dove a causa dell’elevata intensità di ricerca e sviluppo e della sostanziale intangibilità dei beni, si generano considerevoli livelli di incertezza e di asimmetrie informative, rendendo estremamente difficoltosa la selezione delle opportunità di investimento e il controllo dei comportamenti opportunistici degli imprenditori. Il lavoro analizza gli effetti delle asimmetrie informative e dei conflitti di agenzia nelle politiche di investimento delle nuove attività imprenditoriali proponendo un’analisi economica della finanza imprenditoriale attraverso l’analisi della letteratura economica più recente sul finanziamento con venture capital.
Entrambi gli interventi sono seguiti da una bibliografia di riferimento. (x,E/1/10)