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[1984] L'interscambio commerciale della Lombardia con l'estero. Analisi per nazioni e aree geografiche

Gruppo di ricerca: Roberto Camagni, Maria Luisa Mazzini, Gianfranco Bazzigaluppi

Dati di pubblicazione : Milano, IReR, 1984

Scopo dell'indagine, limitata dal non facile accesso ai dati, è quello di verificare l'eventuale simmetria o asimmetria di comportamento del caso "Lombardia" rispetto al caso "Italia" attraverso l'analisi della specializzazione dei flussi di interscambio commerciale della regione verso grandi aree di riferimento (Usa, Cee, Medio Oriente, Mediterraneo, Comecon). I settori presi in esame corrispondono alle 100 "voci" considerate dal tariffario doganale: dalle automobili agli strumenti musicali, dalle caldaie ai tessuti di cotone. Il peso delle esportazioni lombarde sul totale nazionale cala dal 38% del 1963 al 33,8% del 1982. Un peso comunque ben superiore alla quota regionale della produzione industriale lombarda che è il 21% di quella nazionale. La ricerca, oltre ad analizzare le aree di sbocco delle esportazioni, nonché quelle di provenienza delle importazioni considerando i dati per area geografica e per i principali prodotti, riporta altresì analisi approfondite con il metodo shift-share al fine di individuare le principali ipotesi sull'andamento delle esportazioni lombarde nei confini dei paesi appartenenti alla Cee. Considerando il blocco dei settori metalmeccanici, l'area relativamente privilegiata delle esportazioni lombarde è quella dei Paesi mediterranei (Algeria, Egitto, Marocco, Portogallo, Spagna, Tunisia, Turchia), mentre per i prodotti chimici derivati e affini l'area di maggior specializzazione relativa sembra essere il Comecon, presente con quote superiori al 10% per settori importanti quali la chimica inorganica e le plastiche e i prodotti vari dell'industria chimica. Infine, un terzo blocco di prodotti, tradizionali ma collegati all'industria della moda e dell'arredamento, e di conseguenza rilanciati con politiche commerciali sofisticate, tende ad essere esportato in modo privilegiato verso i paesi avanzati e verso la Cee in particolare. Anche analizzando la struttura dell'interscambio lombardo per merci e paesi dal punto di vista delle importazioni, emergono aree ben definite di origine privilegiata con particolari tipi di merci (anche se, rispetto a quanto emerso per le esportazioni, il fenomeno risulta meno nuovo o imprevedibile): i combustibili, la voce più rilevante delle importazioni, provengono, in termini assoluti, in maggior parte dal Resto del mondo, ma in termini relativi per la maggior parte dal Comecon, dai Paesi mediterranei e dal Medio Oriente; i prodotti meccanici per la maggior parte dai paesi avanzati in termini relativi (Giappone, Usa e Cee in ordine); i prodotti della siderurgia, anche non ferrosa, provengono in prevalenza dalla Cee (tra i prodotti "rilevanti" ghisa e alluminio); anche vetture e trattori provengono particolarmente dai nostri partners europei; i prodotti chimici provengono particolarmente dai paesi Cee, ma in molti casi, oltre che dalla Cee, in misura relativamente rilevante dai paesi del Medio Oriente che hanno sviluppato una capacità manifatturiera a valle dell'industria estrattiva, e da Usa e Giappone; i prodotti alimentari provengono dalla Cee (latte e carne), Comecon (carne) e Resto del mondo (caffè e tè ); i prodotti tessili dal Medio Oriente; dal Giappone la carta e le materie tessili e artificiali continue. (x,E/6/2)

Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2001
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