Gruppo di ricerca: Mario Cucchi, Maurizio Baccara
Dati di pubblicazione : Milano, IReR, 1982
Il volume raccoglie due distinte ricerche che presentiamo in sintesi.
Quantificazione della domanda di energia per il riscaldamento
Per lo studio di fattibilità di un progetto di teleriscaldamento occorre disporre di un quadro descrittivo, sia pure a maglie ampie, della realtà territoriale della regione in cui si evidenzino alcuni parametri in grado di descrivere il tessuto urbano esistente e di fornire quindi alcuni inputs quantitativi e qualitativi alla valutazione tecnica. Sono stati a tal fine costruiti alcuni indicatori di densità abitativa che hanno consentito una descrizione della distribuzione della potenziale domanda termica, e la selezione quindi di aree maggiormente interessanti sulla base di questo parametro. Una stima quantitativa delle volumetrie edilizie residenziali, terziarie e industriali insediate nelle aree selezionate ha consentito inoltre di definire il bisogno termico complessivo per il riscaldamento degli edifici, e soprattutto di quantificare una domanda teorica di calore per il riscaldamento con caratteristiche tali da giustificare una rete di teleriscaldamento. Occorre sottolineare che i dati utilizzati e le modalità del loro utilizzo hanno portato ad una globale sottostima della domanda di energia termica reale; si è preferito infatti ottenere un'approssimazione per difetto, essendo l'obiettivo finale la verifica di una fattibilità, sia pure in termini generali, di sistemi di questo tipo nel territorio lombardo. Mediante l'elaborazione di altri indicatori caratteristici relativi alle aree selezionate, e il loro raffronto con altri indicatori dedotti dalla letteratura specializzata, è stato possibile verificare - sia pure nei limiti del tipo d'indagine condotta - un'applicabilità del sistema di telerilevamento ad una significativa porzione del territorio lombardo.
L'offerta di cascami termici: analisi di alcune imprese industriali
Lo studio si colloca tra le attività che organi ed enti regionali svolgono per l'attuazione di progetti finalizzati al risparmio energetico. La ricerca risponde all'obiettivo specifico di verificare l'apporto delle eccedenze termiche industriali all'interno dei progetti di teleriscaldamento della regione. La possibilità di recupero di calore a valle del processo produttivo rappresenta perciò in questa prima fase il momento centrale dell'indagine, ma l'ambito più vasto cui la stessa dev'essere ricondotta è dato dalla costruzione della mappa energetica regionale. La finalità specifica dello studio ha determinato le caratteristiche del campo d'indagine: l'offerta di cascami termici, quantitativamente rilevante e localizzata in un intorno territoriale compatibile con le esigenze progettuali di una rete di teleriscaldamento. Il campo d'indagine è stato dunque limitato a 100 unità locali superiori a 100 addetti, alle attività produttive con maggiori esigenze di energia ed alle aree territoriali oggetto di studio per il teleriscaldamento. Anche se la metodologia seguita per la selezione delle imprese non consente di generalizzare i risultati - che restano validi per il complesso delle unità locali rilevate - non può non segnalarsi il fatto che gli stabilimenti presi in esame sono i maggiori e i più rappresentativi dell'industria lombarda nei settori ad alto consumo energetico. Il questionario è stato approntato al fine di raccogliere informazioni sulla situazione energetica degli stabilimenti. Dall'analisi emerge che i recuperi vengono effettuati secondo una scala di priorità che tiene conto della massima convenienza economica; le emissioni ancora disperse possono essere recuperate a costi troppo elevati e tali da influire negativamente sul calcolo della convenienza aziendale al recupero. Resta da valutare, da parte degli organi pubblici, l'economicità (nei termini più ampi di risparmio sul bilancio energetico regionale) del recupero degli effluenti che comportano oneri maggiori per le imprese, nonché degli effluenti, già recuperati nelle grandi imprese, attualmente dispersi in quelle di dimensioni minori. I risultati dell'indagine consentono inoltre di presentare la serie dei consumi e degli usi finali dell'energia, articolati per fonte e per settore di attività economica. Il consumo energetico delle unità locali esaminate totalizza 1.584.337 TEP nel 1980 (15.382 TEP per unità locale e 26,4 TEP per addetto). Una quota pari all'80% del totale è costituita da usi termici per processo e riscaldamento ambientale con prevalenza degli usi termici ad alta temperatura. In prima approssimazione il fabbisogno di energia termica a bassa temperatura per processo e riscaldamento può essere stimato nella misura del 4,15% dei consumi totali. Questa quota potrebbe essere fornita da reti di teleriscaldamento. Rispetto alle fonti energetiche, l'olio combustibile incide sui consumi per il 45,8 per cento, il metano per il 29,9, l'energia elettrica (forza motrice, illuminazione e usi termici vincolanti in processi industriali) per il 12,1 per cento. Questi dati rappresentano i primi elementi indicativi della mappa energetica della Lombardia con riferimento alle unità locali di medio-grande dimensione. (x,EN/2)
Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2001