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[1983] La competitività delle imprese lombarde produttrici di macchine utensili

Gruppo di ricerca: Stefano Podesta, Alberto Marino, Renato Fiocca, Chiara Mauri, Fabio Storer

Dati di pubblicazione : Milano, IReR, 1983

La ricerca si è posta un duplice obiettivo: evidenziare le principali caratteristiche del comparto nel contesto produttivo italiano e, mediante un'indagine ad hoc su un campione di imprese, coglierne le particolarità in relazione soprattutto ai problemi legati alla competitività sui mercati esteri. Se in qualsiasi economia industriale avanzata il ruolo del comparto macchine utensili riveste un'importanza fondamentale, esso non risulta però facilmente identificabile in quanto comprende un insieme eterogeneo di imprese molto specializzate, in genere di piccole dimensioni, che producono diversi tipi di macchine dalle più semplici alle più complesse, fino a giungere alla costruzione di robot. Anche qui l'evoluzione tecnologica, con l'introduzione del controllo numerico e del Computerized Numerical Control, sta modificando in modo radicale sia la mappa dei produttori che la posizione degli stessi sui mercati internazionali. Il questionario elaborato è stato somministrato a un consistente numero di imprese (39), di diverse fasce dimensionali e con produzioni differenziate. L'indagine si è posta l'obiettivo di individuare i fattori di maggior rilevanza nel comportamento competitivo delle imprese. Fra i risultati di maggior interesse si rileva come, malgrado il discreto grado di internalizzazione raggiunto dalle imprese intervistate (in media di poco superiore al 40%), un insieme di fattori, interni ed esterni alle stesse, impongano una maggior intensificazione del processo avviato. I costruttori lombardi, scegliendo prevalentemente una strategia fondata sull'elevatissima differenziazione produttiva (il concetto di "prodotto" è quello della macchina utensile personalizzata sulle richieste del cliente), hanno creato i presupposti per inserirsi in nicchie di mercato, spesso al riparo dalla concorrenza. Tale politica di posizionamento strategico delle aziende lombarde, basata sulla combinazione prodotto differenziato/segmentazione elevata del mercato, trova i maggiori fattori di successo nella capacità di innovazione-progettazione, che favorisce la continua adattabilità della macchina alle esigenze del cliente, e nella possibilità di fornire un servizio di assistenza post-vendita efficiente. E' senza dubbio quest'ultimo aspetto che definisce e completa il "sistema di prodotto" e lo orienta coerentemente verso le varie nicchie di mercato. Nonostante questa strategia, vi è il rischio per le imprese lombarde di essere chiuse dagli orientamenti strategici della concorrenza internazionale che privilegia prodotti maggiormente standardizzati e meno costosi e di subire una riduzione dei margini di manovra a seguito della saturazione del mercato degli utilizzatori finali di macchine utensili, la cui domanda presenta un'instabilità crescente dovuta alla caduta degli investimenti industriali. Pur in presenza di professionalità e competenze tecnico-imprenditoriali, lo sforzo delle imprese per affrontare la sfida della competitività nello scenario mondiale deve essere volto a sviluppare le capacità organizzative manageriali, commerciali e di marketing necessarie per cogliere le opportunità tecnologiche e di mercato. (x,E/4/13)

Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2001
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