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[1990] I progetti integrati di area. La nuova politica della regione Lombardia per lo sviluppo produttivo

Gruppo di ricerca: Giuliano De Blasio, Massimo Florio, Angelo Lassini, Marco Gaiazzi, Romano Dal Ri

Dati di pubblicazione : Milano, Angeli, 1990

La ricerca è il frutto di un lavoro parallelo e interconnesso tra l'IReR e il Settore Industria della Regione Lombardia, lavoro che ha consentito di immettere "in tempo reale" nei documenti legislativi regionali dei risultati di ricerca non appena essi maturavano.

Il punto di origine è costituito dall'assunzione da parte della Regione di una nuova filosofia di intervento basata sulla promozione di progetti integrati di area nelle situazioni locali in cui il sistema economico-produttivo risulta in stagnazione o in declino. La nuova normativa si caratterizza rispetto al passato soprattutto per l'esplicita volontà di promuovere la realizzazione di progetti di intervento unitari la cui caratteristica principale sia costituita dall'integrazione e dal coordinamento tra diverse

iniziative programmate e finanziate da attori appartenenti ad ambiti decisionali e operativi settorialmente e territorialmente differenti. In questo senso, promuovere una progettazione integrata a livello di area significa innanzitutto coordinare e ottimizzare, all'interno di precise priorità, le finalità di riequilibrio territoriale e di sviluppo produttivo in quegli ambiti territoriali che sono interessati da progetti di rilevanza regionale, in base sia ad interventi attuativi di piani e progetti definiti prioritari dal PRS e dal PTR, sia alla realizzazione di particolari sistemi infrastrutturali, sia alla presenza di specifici programmi di rivitalizzazione economica.

I progetti integrati di area previsti dalla nuova legge regionale 12/89 avranno per oggetto alcune zone di limitata estensione territoriale, in cui si verifichi: a) l'insufficiente dotazione dei requisiti e dei supporti che condizionano lo sviluppo economico e territoriale, costituiti da servizi e infrastrutture fisiche, tecnologiche, formative e informative, oppure l'esigenza di rivitalizzazione di particolari comparti e assetti dell'area, in grado di agevolare quei livelli di sviluppo che le risorse tecniche, umane e imprenditoriali presenti nell'area potrebbero consentire; b) ovvero la contestuale realizzazione, in corso o progettata, di rilevanti trasformazioni o di formazione di nuovi sistemi infrastrutturali, previsti dalla pianificazione territoriale regionale e comportanti sostanziali modificazioni degli assetti territoriali ed economici dell'area interessata; c) ovvero la presenza di crisi settoriali di particolare gravità per le conseguenze sui livelli dell'attività produttiva e dell'occupazione dell'area, con particolare riferimento all'esistenza di accordi tra organizzazioni imprenditoriali e sindacali per la gestione della mobilità del lavoro, oppure la presenza di generalizzati processi di stagnazione e di declino economico.

La ricerca si è posta l'obiettivo di fornire alcune risposte ai numerosi punti problematici che la legge pone in essere e si è sviluppata lungo più filoni e in più fasi operative, qui rapidamente richiamate. Fase 1 - Studio e applicazione di uno schema analitico della situazione economico-territoriale delle aree subregionali L'ambito di applicazione di questa fase è l'intera regione; le fonti statistiche utilizzate sono quelle istituzionali, purché aggiornate e, naturalmente, disponibili a determinati livelli di disaggregazione (Istat, Enel, Seat, Osservatori mercato del lavoro). La disamina dello stato della regione per quanto concerne occupazione, sistema produttivo manifatturiero e presenza di terziario avanzato per la produzione è l'oggetto del capitolo 2, nel quale si riportano in conclusione le più evidenti risultanze sulle aree meno dinamiche e/o meno strutturate.

Fase 2 - Studi di area Si tratta di analisi effettuate sulle aree di intervento previste dall'attuazione della legge 12/89, limitatamente a dati, informazioni e progetti esistenti. I risultati costituiscono parte integrante della delibera di attuazione della legge suddetta e sono riportati in appendice.

Fase 3 - Studio dei contenuti di un progetto integrato tipo Se da un lato è lasciata agli enti locali proponenti un'ampia libertà per quanto riguarda le modalità di dettaglio, dall'altro la configurazione del progetto dovrà contenere tutti gli elementi fondamentali che precisano e sottolineano i nuovi indirizzi regionali in materia. In particolare la ricerca evidenzia gli aspetti inerenti l'analisi economica, territoriale e infrastrutturale, l'esplicitazione degli obiettivi, la precisazione degli interventi e delle modalità di attuazione, l'individuazione dei soggetti chiamati a realizzare il progetto, la definizione di criteri e procedure di valutazione. Il capitolo 3 approfondisce gli aspetti generali di tali argomenti, e successivamente gli aspetti attuativi e gestionali e la tipologia di interventi che l'esperienza fino ad oggi maturata fa ritenere idonei al conseguimento delle finalità della politica regionale nei settori in questione. Gli aspetti urbanistici e territoriali sono invece trattati nel successivo capitolo 4.

Fase 4 - Studio dei rapporti tra progettazione integrata di area e strumentazione urbanistica vigente La ricerca affronta anzitutto i rapporti con il quadro di riferimento istituzionale generale e successivamente i rapporti con gli strumenti urbanistici in senso stretto. Anche quest'argomento è trattato nel capitolo 4.

Fase 5 - Studio dei criteri di valutazione dei progetti Vengono fornite al committente regionale indicazioni metodologiche basate sui più recenti sviluppi delle teorie relative alla programmazione per progetti degli investimenti pubblici. La ricerca, nel capitolo 5, esamina anzitutto le recenti tendenze di programmazione per progetti nelle Regioni italiane; quindi mette in luce le potenzialità e i limiti di tale approccio; infine propone la metodologia che più si adatta al caso specifico in esame. (x,E/1/1)

Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2001
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