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[1988] Innovazione e impresa in agricoltura. Tecnologia, organizzazione e finanza in aziende lombarde

Gruppo di ricerca: Flavio Boscacci, Roberto Bottiglia, Luca Erzegovesi, Matilde Ferretto, Ugo Maggioli, Rilevazione su campo effettuata da funzionari del Servizio Regionale Agricolo

Dati di pubblicazione : Milano, Angeli, 1988

I tempi della trasformazione si sono molto accelerati nel settore delle attività primarie sia per la notevole disponibilità di "tecnologie", sia per la pressione concorrenziale esercitata sulle imprese dall'allargarsi del mercato e dalla progressiva diminuzione della "protezione" dei prezzi derivante dalla politica agricola comunitaria. Le imprese, pressate dal mercato, esprimono la domanda di intensificazione dello sfruttamento delle risorse che hanno primariamente a disposizione: la terra e il lavoro, secondo un processo continuo che prevede un primo momento di "adattamenti tecnici" sostitutivi dei fattori produttivi primari (innovazioni land saving e labour saving), e un momento successivo di innovazioni più propriamente "intensificatrici" della produttività dei fattori impiegati. Questa ricerca osserva tali processi nel corpo vivo della zootecnia lombarda allo scopo di verificarne in generale la capacità di adattamento alle nuove situazioni ed ai problemi che inevitabilmente derivano alle imprese dalla realtà in mutamento nella quale sono immerse, e più in particolare i problemi relativi alla capacità di valorizzazione economica delle attività produttive e di finanziamento autonomo delle stesse.

La ricerca si è avvalsa dei dati di un'apposita indagine condotta su un campione di imprese zootecniche della pianura lombarda, scelte tra quelle che rappresentano la fascia vitale del settore bovino da latte. Delle 20 aziende così selezionate si sono rilevati i dati strutturali, economici e finanziari relativi a tre esercizi del periodo considerato: il 1975, il 1980 e il 1985; inoltre, per una serie più ristretta di quesiti, si sono raccolte le opinioni degli imprenditori circa l'evoluzione prevedibile delle principali variabili al 1990.

I risultati sono presentati con riferimento ai principali tipi di approfondimento sui dati dell'indagine. Un primo capitolo si occupa dell'interpretazione delle performances economiche del gruppo di imprese intervistate, un altro capitolo è dedicato alla questione dell'impiego del lavoro in azienda, quindi si passa all'esame delle scelte di investimento da un punto di vista finanziario. A questo specifico ultimo punto dell'analisi fa seguito una verifica dei dati relativi al finanziamento dell'innovazione da parte del sistema creditizio, pubblico e privato. L'evoluzione 1975/1980 delle imprese analizzate è decisamente caratterizzata dall'interesse per l'allevamento e, proprio in rapporto alle problematiche di mercato di quest'area produttiva, si possono individuare due fasi di sviluppo: la prima segnata da una forte tensione per la crescita della produzione, la seconda da un uso più intensivo dei fattori produttivi. Tipici del primo stadio, o stadio della crescita, sono l'allargamento della base produttiva e della produttività all'interno di obiettivi di massimizzazione del risultato lordo finale; la fase dell'"intensificazione produttiva" si rende invece indispensabile a seguito dell'emergenza del peso dei costi intermedi i quali crescono ad un ritmo molto più veloce di quello della produzione. La verifica empirica ha mostrato un ritmo di crescita della produzione lorda vendibile pari al 7% nel primo quinquennio considerato, cui fa riscontro un incremento del 22% dei costi intermedi con una diminuzione, come conseguenza, del 3% del valore aggiunto. La reazione adattiva verificatasi nel secondo periodo analizzato (quello cosiddetto dell'"intensificazione") ha registrato investimenti e trasformazioni aziendali che hanno consentito una dinamica molto forte della produttività in termini di valore aggiunto per UL rispetto al periodo precedente: +72%. Ciò ha consentito anche un buon recupero, in termini reali, del prodotto netto per UL (+52%) e del corrispondente reddito netto.

Considerati anche i dati finanziari, il quadro che emerge dall'analisi è però contraddittorio poiché all'aumento della redditività operativa corrisponde un pesante aumento degli oneri derivanti dal finanziamento delle innovazioni. Una situazione che viene giudicata non negativa fintantoché l'impresa riesce a mantenere condizioni che garantiscono l'equilibrio finanziario e patrimoniale, ma che diventa pesante, e lo si è verificato su una parte delle imprese osservate, quando tale equilibrio finanziario e patrimoniale è mantenuto in modo solo apparente attraverso la riduzione delle risorse per il consumo della famiglia imprenditrice, la sottovalutazione del lavoro familiare e il blocco al potenziamento della gestione. L'orizzonte a medio termine, quale si delinea dai dati analizzati e dalle previsioni degli stessi operatori, appare problematico per tutte le imprese osservate, e sarà particolarmente duro per le aziende più piccole, le quali già da tempo scaricano ogni nuovo costo sull'impiego del lavoro familiare e sulla sua remunerazione. Le aziende sotto i 50 ettari sono, per la maggior parte, già da ora sono sotto tensione economico-finanziaria e lo saranno fino al limite della rottura con l'inevitabile inasprimento della situazione zootecnica europea.

Sulla base di questi elementi previsivi e della coerenza degli stessi in rapporto all'analisi del comportamento imprenditoriale verificato nell'indagine, i ricercatori concludono suggerendo all'ente pubblico di basare la sua attività futura verso questo importante settore economico sulla considerazione puntuale dei processi di investimento aziendali, scegliendo per conseguenza di sostenere quelli che, oltre che necessari sul piano dell'aggiornamento tecnologico e organizzativo, sono compatibili con la condizione strutturale, patrimoniale e finanziaria dell'impresa che richiede il sostegno. Strumenti di una rinnovata politica a favore della zootecnia dovrebbero pertanto essere: - un efficiente servizio di analisi e consulenza alla gestione aziendale; - un volume di credito agrario agevolato da indirizzare verso le aziende con un piano di sviluppo "credibile", effettivamente basato su una contabilità rigorosa e comprensiva di tutti gli aspetti d'impresa. (x,E/3/2)

Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2001
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