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[1999] Trasformazione del sistema imprenditoriale anche mediante il passaggio dall'azienda a carattere familiare a società con partecipazione diffusa. Prima fase

Gruppo di ricerca: Federica Ancona (Riferimento interno IReR), Anna Maria Variato (Project leader), Claudio Bacci, Michele Molina

Committente: Consiglio Regionale della Lombardia, D.G. Assistenza Legislativa, D.G. Programmazione e Relazioni Esterne

Periodo di svolgimento: febbraio 1999 - dicembre 1999

Dati di pubblicazione: IReR - Consiglio Regionale della Lombardia, Trasformazione del sistema imprenditoriale anche mediante il passaggio dall'azienda a carattere familiare a società con partecipazione diffusa. Prima parte, Milano: Consiglio regionale della Lombardia, 1999 (Ricerche Economia)

La realtà produttiva nazionale e lombarda è caratterizzata da una notevole frammentazione che diviene sinonimo di sottocapitalizzazione. Il peculiare vantaggio di flessibilità associato alla piccola dimensione si trasforma in rischio di perdite di opportunità di crescita competitiva le cui ricadute si avvertono a livello microeconomico e si diffondono a livello macroeconomico interessando non solo aspetti eminentemente produttivi bensì coinvolgendo anche il mercato finanziario e mobiliare in particolare. La possibilità di un concreto e maggiore ricorso delle imprese lombarde al capitale di rischio diviene dunque la chiave di volta di un processo potenzialmente virtuoso.
La ricerca descrive il panorama della realtà produttiva ponendolo a confronto con l'insieme degli strumenti normativi e non destinati a rendere possibile la transizione verso strutture finanziarie più sofisticate ed aperte al mercato, allo scopo di valutare l'effettiva efficacia degli strumenti e di proporre eventuali alternative. L'analisi evidenzia da un punto di vista teorico i benefici e i limiti connessi alla trasformazione delle imprese da società a gestione familiare a società con partecipazione diffusa. In particolare per quanto riguarda i limiti si discute della presenza di vincoli informativi che operano sia sul lato del mercato sia sul lato dell'imprenditore. Vengono quindi presentati gli aspetti normativi che costituiscono la struttura formale e vincolante entro cui le unità produttive devono operare, in particolare si fa riferimento alle esperienze internazionali - Nasdaq, AIM, Nouveau Marché, Easdaq - per la valutazione dell'impatto della presenza di mercati ad hoc per l'accesso alla quotazione delle PMI.
Attraverso l'analisi dell'evidenza empirica vengono individuate le principali caratteristiche discriminanti fra imprese che hanno maggiore/minore facilità di accesso al mercato finanziario. Infine vengono individuate le possibili linee di intervento a livello regionale per favorire l'apertura delle PMI alla quotazione in borsa. In quest'ottica l'intervento regionale dovrebbe orientarsi a favorire la diffusione di una cultura della finanza mobiliare orientata alla creazione di un approccio globale verso il mercato dei capitali, a sostenere la quotazione di progetti caratterizzati da particolare rischio, a svolgere un'attività di promozione presso i risparmiatori e gli investitori istituzionali, attirando in particolare l'attenzione di questi ultimi verso i titoli di società espresse dal proprio bacino di riferimento territoriale (99.70; E/4/25)


Ultimo aggiornamento: 13 settembre 2001
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