Gruppo di ricerca: Elvina Degiarde e Daniela Gregorio (Project leader); Consorzio Archidata; Darca Stefanini, Mara Tognetti (Università degli Studi Milano Bicocca); Luigi Regogliosi (Sintema); Vittorio Cigoli e Manuela Tomisich (Università Cattolica di Milano)
Committente: Regione Lombardia, D.G. Famiglia e solidarietà sociale
Periodo di svolgimento: gennaio - dicembre 2000
Dati di pubblicazione: IReR - Rapporto di ricerca
La legge 285/97 prevede tra le altre competenze regionali quella del monitoraggio dello stato di avanzamento dei progetti e quella ancor più rilevante della valutazione dell’efficacia degli interventi e dei servizi per l’infanzia e l’adolescenza attivati. In questo senso la D.G. Famiglia e Solidarietà Sociale ha affidato all’IReR la realizzazione di un ampio programma di attività che ha previsto innanzitutto il monitoraggio periodico dei piani territoriali e dei progetti, cui hanno partecipato i referenti degli ambiti territoriali provinciali e del Comune di Milano, e quelli degli enti capofila degli Accordi di programma. Inoltre, è stata realizzata un’analisi qualitativa dei progetti secondo quattro aree tematiche: genitorialità, affido e adozione; promozione dei diritti dell’infanzia e uso degli spazi urbani e naturali; grave emarginazione, stranieri, assistenza domiciliar; aggregazione giovanile e tempo libero. I risultati del monitoraggio e delle analisi qualitative sono stati poi riportati e discussi in quattro edizioni di un seminario interregionale. Un importante prodotto del piano di attività è stata la griglia generale di indicatori per la valutazione dei progetti. Dall’analisi dei dati raccolti nella prima fase del monitoraggio in Lombardia sono stati stipulati 129 accordi di programma (Comune di Milano escluso) per la realizzazione di 263 progetti. Gli ambiti territoriali che mostrano un maggior numero di progetti sono le province di Milano, Pavia, Bergamo e Lecco. La provincia di Varese rappresenta un caso a parte in quanto ha sviluppato un unico Accordo di Programma avente per Ente capofila l’Amministrazione provinciale. Le Amministrazioni comunali aderenti agli accordi di programma sono 933 e rappresentano il 60,3% della totalità dei comuni lombardi. Per quanto concerne la partecipazione di altri soggetti della Pubblica Amministrazione sono partner tutte le ASL (in 66 accordi e 121 interventi), tutti i Provveditorati agli Studi (46 accordi 100 progetti), tutte le Amministrazioni provinciali tranne Cremona e Pavia, 16 Comunità montane su 30 e infine il Centro di Giustizia Minorile (che compare in 19 accordi e 31 progetti). Il modello prevalente di attuazione è poi rappresentato in tutta la regione da un sistema misto, che prevede la gestione diretta da parte degli enti locali titolari e l’affidamento a terzi. Oltre a 18 tra singole unità scolastiche e distretti, nella gestione delle iniziative operano un centinaio di cooperative, 69 tra associazioni e organismi di volontariato, 18 tra enti religiosi parrocchie e oratori, una cinquantina di liberi professionisti, 16 tra società e studi privati, e altri 16 soggetti tra fondazioni, enti morali, etc. E’ interessante osservare che rispetto al primo anno di applicazione della legge l’impegno nel cofinanziamento dei progetti da parte degli enti partners degli accordi di programma è cresciuto in valore assoluto, passando da 18 miliardi e 200 milioni del 1998 a 19 miliardi e 600 milioni per il 1999, ma è diminuito rispetto al grado di copertura del costo complessivo degli interventi. Il dato medio regionale maschera tuttavia differenze significative tra i diversi ambiti territoriali. Mentre in alcune province i fondi della L. 285/97 si pongono come risorse aggiuntive nella realizzazione degli interventi (Mantova, Pavia e Sondrio), in altre paiono rivestire un valore imprescindibile per la messa a punto di iniziative a favore dei minori (Brescia e Lodi). Rispetto agli obiettivi identificati dalla Regione emergono alcune considerazioni generali:· gli obiettivi che riscuotono maggior successo sono promozione della crescita di minori adolescenti (62,7% dei progetti), sostegno alla famiglia (52,8%), e promozione dei diritti e uso degli spazi urbani e naturali 35,4%;
· un numero limitato di progetti riguarda il contrasto alla grave emarginazione e la formazione giovanile;
· la caratteristica comune alla maggioranza dei progetti è quella di rispondere a più di un obiettivo e di aver realizzato più di un’azione.
Un importante indicatore del livello di successo è costituito dal numero di soggetti fruitori e/o destinatari degli interventi. Il monitoraggio ha rilevato che nel complesso sono stati coinvolti 162.849 minori di cui: il 13% tra 0 e 5 anni; il 25,1% tra i 6 e i 10 anni; il 23,3% tra gli 11 e i 13 anni, e il 38,5% tra i 14 e i 17 anni. A questi si devono aggiungere 1.794 minori appartenenti a categorie particolari quali handicappati, poveri, devianti, etc.. Inoltre, i progetti hanno interessato 43.000 genitori, oltre 8.000 operatori, 1.617 amministratori, 1.450 soggetti del privato
(99.19).
Ultimo aggiornamento: 13 novembre 2003