/Abstract delle ricerche IReR
[1999] L'informazione europea nel territorio regionale tra
dimensione politico-valoriale e dimensione economico-amministrativa
Gruppo
di ricerca:
Adolfo Carvelli (responsabile interno IReR); Alberto Majocchi (project leader, Università degli Studi di Pavia)
Committente: Consiglio Regionale della Lombardia, D.G. Programmazione e Relazioni Esterne
Periodo di svolgimento: novembre 1999 - marzo 2000
Dati di pubblicazione: IReR - Rapporto di ricerca
La ricerca ha elaborato gli strumenti per consentire all'ente pubblico regionale di contribuire alla
formazione di una coscienza civile europea, capace di rendere i cittadini europei delle regioni attori
della costruzione dell'unità europea. Questi strumenti sono raccolti in schede che, analizzando una
varietà di temi, mostrano ciò che il compimento costituzionale della costruzione europea significherebbe
in relazione a significativi problemi politici, economici e sociali.
La ricerca ha elaborato diciannove
schede, alcune delle quali sono tese ad illustrare la cultura federalistica, quella che la ricerca ritiene
adeguata a comprendere la natura del processo di superamento della formula politica nazionale.
Il metodo seguito è quello indicato da Weber nei suoi saggi relativi al metodo delle scienze
storico-sociali. Le nozioni elaborate si collocano sul piano della conoscenza tipico-ideale e
presuppongono l'esplicitazione del "punto di vista" che, in questa ricerca, è quello del federalismo.
I risultati più significativi possono indicarsi, sul terreno generale, nel contributo alla diffusione
della cultura federalistica, una cultura di cui si parla molto a sproposito e di cui si conosce molto poco.
Al di là di questo risultato, la ricerca ha messo in evidenza come il processo costituente, avviato a
livello europeo e destinato a subire una forte accelerazione in vista dell'allargamento, implichi
un processo di ridefinizione della statualità all'interno degli Stati membri, che da Stati sovrani
diventeranno Stati membri di una federazione.
Nell'ambito di questa redistribuzione delle funzioni di governo, il processo costituente non potrà non riguardare anche i livelli di governo in cui questi
Stati si articolano. In quest'ottica la Regione Lombardia potrebbe utilmente considerare, per sé e per
i propri livelli inferiori di governo, una riforma istituzionale in senso federale con l'introduzione
di una seconda camera (con membri posti su piede di parità e votanti a maggioranza) rappresentativa dei
livelli inferiori di governo (camera dei quartieri al livello dei comuni, camera dei comuni al livello
delle province, e camera delle province a livello regionale) e il meccanismo del Finanzausgleich già
utilmente sperimentato nella Germania federale.
Con la prima riforma la Regione Lombardia promuoverebbe con l'eloquenza di fatti la trasformazione del Senato della Repubblica in senato delle regioni e
spingerebbe utilmente il governo centrale a battersi, in sede di Conferenza intergovernativa post
Amsterdam e Helsinki, per la trasformazione del Consiglio dell'Unione in senato federale, cioè per quella
riforma istituzionale decisiva per trasformare l'Unione in Federazione.
Con la seconda riforma mostrerebbe che la risposta al secessionismo non sta nella riaffermazione dei valori nazionali, ormai irreversibilmente
in crisi a seguito dell'irreversibile crisi dello Stato nazionale, ma, al contrario, nell'adozione senza
riserve del punto di vista del federalismo, il quale, con il meccanismo del Finanzausgleich, è in grado
di assicurare il rispetto del principio di solidarietà tra aree territoriali più e meno
favorite (99.132; IST/51).
Ultimo aggiornamento: 19 marzo 2002