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[2002] Il fenomeno delle seconde case in Lombardia. Analisi della consistenza per la promozione di nuova ricettività per il turismo

Gruppo di ricerca: Liliana Grancini (project leader, IReR); Luigi Moriggi; Giada Longhi; Luigi Terni

Committente: Regione Lombardia, D.G. Attività produttive

Periodo di svolgimento: ottobre 1999 - marzo 2002

Dati di pubblicazione: IReR - Rapporto di ricerca

L'ipotesi di partenza formulata dal progetto di ricerca è legata all'obiettivo strategico relativo alla possibilità di avviare un processo di razionalizzazione nell'uso delle risorse del sistema "turismo" e "ambiente" anche attraverso la riorganizzazione dell'offerta di strutture turistiche, mediante un mix "calibrato" di servizi e di risorse che il territorio regionale deve essere in grado di offrire ai "potenziali" fruitori del sistema turistico lombardo.
Il fenomeno delle seconde case è, nei suoi aspetti macroscopici, noto anche per gli effetti negativi prodotti a causa di una pianificazione degli interventi lasciata prevalentemente alle sollecitazioni ed alle esigenze del mercato immobiliare: si tratta quindi di trasformare anche la quota di eventuale "danno" ambientale e di degrado edilizio presente sul territorio, in risorsa utilizzata in misura più ampia ed in grado di recuperare l'uso di ambiente e di territorio, attraverso l'integrazione tra le diverse politiche di settore.
Le seconde sono quindi viste nei diversi approcci, come:
- risorse disponibili per lo sviluppo socio-economico e territoriale;
- condizioni di spreco del territorio e dell'ambiente;
- condizioni di spreco e/o di sottoutilizzazione degli investimenti fissi sociali effettuati dagli enti pubblici (in modo particolare, le opere di urbanizzazione), a scapito di investimenti e di interventi pubblici destinati ad un maggior numero di cittadini;
-parte potenziale di un sistema di "alberghi diffusi" o "alberghi virtuali" (rete delle case non utilizzate) presenti sul territorio.
Il potenziale residuo di disponibilità delle seconde case ovviamente deve essere messo in relazione alla domanda turistica attuale e potenziale entro un preciso contesto, comunque in coerenza con le infrastrutture ed i servizi che il territorio è in grado di offrire ai turisti.
L'attività di ricerca nella sua prima fase ha avuto come obiettivo la stima della dimensione quantitativa, della localizzazione, della distribuzione e della qualità territoriale di una potenziale offerta di alloggi turistici, realizzabile mediante l'utilizzo del potenziale ricettivo, "residuo" o totale, costituito dalle seconde case. Come è possibile immaginare, il fenomeno delle seconde case, pur territorialmente esteso, è presente e si concentra, per ovvie ragioni, in determinate aree del territorio regionale caratterizzate dalla presenza di risorse appetibili per il tradizionale soggiorno di fine settimana o di brevi periodi nell'arco dell'anno, oppure più o meno legate alla pratica di attività sportive, piuttosto che allo svago, al divertimento ed al riposo (cosiddetto "turismo domestico").
Gli approfondimenti sono fortemente legati alla disponibilità di informazioni e di dati precisi e puntuali: la ricerca, nelle sue fasi successive, ha integrato i dati raccolti con indagini finalizzate, svolte direttamente presso i comuni turistici ed interviste ad operatori del settore, fino ad indicare, nella sua parte conclusiva, modalità e forme di intervento, diverse o ad integrazione di quelle oggi esistenti, da parte dell'ente regionale.
L'attività di analisi e di raccolta dei dati e delle informazioni ha riguardato i comuni della regione considerati come comuni "a prevalente economia turistica". (99.105A; TER,3,3,1-17).

Ultimo aggiornamento: 29 aprile 2002


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