Gruppo di ricerca: Alberto Ceriani (project-leader), Marco Di Tolle, Gianluca Gurrieri, Giancarlo Sartini, Elisabetta Serri, Roberto Vismara
Committente: Regione Lombardia, D.G. Enti Locali
Periodo di svolgimento: 1998 - settembre 1999
Dati di pubblicazione: IReR - Regione Lombardia, Istituzione di un'autorità metropolitana di servizi: aspetti territoriali e funzionali,
Milano: Regione Lombardia, 1999 (Quaderni Regionali di Ricerca; 4)
La mancata attuazione, in Lombardia come altrove, del Titolo VI della Legge 142/90, dedicato
all’istituzione di forme di governo nelle aree metropolitane, e la fase di
stallo che ne è seguita, ha dato luogo a numerose riflessioni sulle motivazioni
che hanno generato questo sostanziale fallimento e sulle possibili ipotesi
percorribili per superarlo. I contributi che costituiscono la ricerca si
inseriscono nell’ambito delle risposte con profilo molto operativo in cui
prevale una lettura centrata sui problemi presenti nell’area metropolitana
proposta dalla L.142/90 nel contesto lombardo, ossia quella milanese.
La ricerca fornisce materiali di analisi per affrontare, nel territorio del capoluogo e della provincia che lo
circonda, le problematiche delle acque, dei trasporti, e dei rifiuti. Nel fare
il punto su questi aspetti viene proposta una soluzione di governo costruita sul
modello funzionale, molto leggero, di una Autorità il cui fine dichiarato è
quello di favorire processi di miglioramento dei servizi offerti alle
popolazioni amministrate.
Per ognuno dei servizi indicati vengono verificati i problemi che pone l’ipotesi di istituire una autorità
metropolitana, in particolare in termini di attribuzioni, di competenze e di
dimensione territoriale soggetta al controllo dell’autorità.
Nell’ambito dei servizi di trasporto l’Autorità metropolitana dovrebbe essere strumento di governo
unitario della mobilità di ambiti territoriali ottimali con compiti di
regolazione/programmazione, controllo e garanzia.
In materia di acque si pone un problema di raccordo con la normativa nazionale che prevede la individuazione
di Ambiti Territoriali Ottimali e per ogni Ambito una gestione industriale
della domanda di servizio con un piano di adeguamento, una struttura tariffaria
articolata e la verifica del raggiungimento dei traguardi affinchè siano
protetti gli interessi del consumatore.
Nella problematica dei rifiuti si presenta la necessità di definire, secondo la normativa nazionale, ambiti
ottimali di scala provinciale o sub-provinciale che consentano il superamento
della frammentazione delle gestioni, economie di scala, livelli di economicità,
efficienza ed efficacia. In questo caso l’Autorità dovrebbe risolvere
adeguatamente il problema della coincidenza con un livello territoriale
adeguato e dovrebbe disporre di poteri adeguati per tutelare i consumatori sul
fronte della difformità delle tariffe praticate dai Comuni o dai gestori.
Riguardo al regime tariffario praticato alla soglia del 2000 in provincia di
Milano in materia di rifiuti, la ricerca presenta per la prima volta valori
inediti tanto differenziati da rafforzare l’ipotesi della costituzione di una
Authority con funzioni ispettive, ricognitive e di valutazione degli aspetti
tariffari. Per lo smaltimento di RSU da abitazioni, la tassa media deliberata
dai Comuni è vicina alle 2.000 lire/mq/anno, con differenze dal valore minimo
(950 lire/mq/anno) al valore massimo (pari a 4.010 lire/mq/anno) di circa 3.060
lire/mq/anno. Dalla tassa minima alla massima si verifica così una crescita del
400%. Significativo che il regime di massima tassazione per le abitazioni venga
registrato nel capoluogo regionale, dove sono più complesse le problematiche
dello smaltimento.
Le problematiche settoriali vengono ricondotte ad elementi generali con una sezione dedicata agli argomenti
da affrontare in una progettazione giuridica di massima di una autorità metropolitana
di servizi ed alle condizioni giuridiche e normative nel cui ambito l’autorità
stessa è destinata a venire ad esistenza.
(98.66; IST,18)