Gruppo di ricerca: Adolfo Carvelli (responsabile interno IReR); Claudio Primino Botta e Angelo Sferrazza Papa (project leader: Associazione “Il Medico Pratico”); Massimo Franceschi (Clinica S. Maria di Castellanza); Massimiliano Musicco (ITBA, CNR Milano); Giuseppe Derosa
Committente: Consiglio Regionale della Lombardia, D.G. Programmazione e Relazioni Esterne
Periodo di svolgimento: aprile 1999 - settembre 2000
Dati di pubblicazione: IReR - Consiglio Regionale della Lombardia, Demenza Alzheimer: diagnosi nello studio del medico di medicina generale, Milano : Consiglio Regionale della Lombardia, 2000 (Ricerche Sanità)
Il progressivo invecchiamento della popolazione, specie in
Italia, pone in primo piano i problemi legati alla terza e quarta età. La
demenza di Alzheimer, che rappresenta il 70% delle demenze, è una patologia che
ormai sfiora il 30-35% degli ultraottantenni ed il 70% degli anziani ricoverati
in strutture protette. L’importanza di una diagnosi precoce è ormai fuori discussione
in quanto essa permette: un tempestivo intervento sulle cause reversibili;
l’istituzione di terapie ritardanti la progressione della malattia;
l’attuazione preventiva di misure sociali e familiari.
La ricerca individua come “attori principali” della
diagnosi precoce i Medici di Medicina Generale ed attribuisce centralità alla
“ricerca sul territorio”. Per l’effettuazione dello studio sono stati pertanto
selezionati su base volontaria 19 MMG, operanti nell’hinterland a sud di
Milano, che sono stati sottoposti a un corso di aggiornamento e training
specifico sui test utilizzati. Questi MMG dovevano valutare in un arco di 6
mesi tutti i pazienti di età superiore o pari ai 65 anni, che lamentassero (o i
cui parenti riferissero) problemi di memoria di recente insorgenza e non ancora
valutati in sede clinica.
In 6 mesi sono stati esaminati dai 19 MMG, per disturbi di
memoria soggettivi od obiettivabili, 104 soggetti ultrasessantacinquenni (il
2,25% dei pazienti totali di età superiore a 65 anni inseriti nelle loro
liste). Sono stati forniti come strumenti testici il Mini-Mental Test (MMSE),
la scala Geriatric Depression Scale e la scala comportamentale di McLean
adattata. Le diagnosi sono state poi confrontate con un centro d’eccellenza per
le diagnosi di Alzheimer: la clinica neurologica presso l’Ospedale Santa Maria
di Castellanza, che ha rivalutato i pazienti. Dagli oltre 100 casi esaminati
emerge come i Medici di Medicina Generale con un’adeguata preparazione-training
corroborata da semplici test di supporto, siano in grado di effettuare uno
screening demenza/non demenza a costi molto bassi e con ottima accuratezza. In
definitiva, la ricerca ha verificato come sia il medico di medicina generale
che può cogliere nel suo paziente fin dall’inizio la perdita cognitiva che si
traduce in disturbi comportamentali e relazionali anche minimi. Dal punto di
vista dei costi, infine, quelli della diagnosi posta dal MMG sono molto
inferiori ad ogni altro approccio specialistico.
(98.26; SOC/7/2).
Ultimo aggiornamento: 15 aprile 2002