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[2002] Rapporto annuale sulle politiche della casa. Anno 2002

Gruppo di ricerca: Guido Gay (project leader); Gianfranco Cerea

Committente: Regione Lombardia, D.G. Opere Pubbliche, Politiche per la casa e Protezione civile

Periodo di svolgimento: giugno 2002 - gennaio 2003

Dati di pubblicazione: Rapporto di ricerca IReR; il rapporto finale è disponibile in versione scaricabile sul sito web della D.G. Opere Pubbliche, Politiche per la casa e Protezione civile

Il secondo anno di applicazione della normativa regionale rappresenta una importante conferma della validità delle scelte adottate, dell’efficacia dello strumento sul piano redistributivo, della correttezza di alcune intuizioni maturate in merito al ruolo che tale intervento può svolgere in un più ampio disegno di politiche per la casa.
Nel 2001 si è registrato un significativo ampliamento del numero di domande presentate ed accolte, con un incremento che percentualmente raggiunge il 50%. Come era già avvenuto con riferimento al primo anno, anche per il 2001 il numero dei soggetti ammessi all’intervento del Fondo è ampio in termini assoluti ma ancora molto piccolo in termini relativi: rappresenta infatti meno dell’1% delle famiglie lombarde e circa il 3% di quelle in affitto.
Per la seconda volta si registra la sostanziale marginalità della categoria degli sfrattati, oggetto di interventi specifici, voluti da una norma nazionale che reiteratamente attribuisce un carattere di eccezionalità ad un segmento di bisogno di entità trascurabile e sicuramente gestibile con strumenti ordinari.
Le principali conclusioni possono essere così riassunte:
- Le famiglie effettivamente ammesse ai benefici sono oltre 31 mila ed il 40% è costituito da famiglie “normali”, composte da tre o più componenti, non necessariamente con la presenza solo di figli minori. Tale categoria degli “altri nuclei” appare in aumento rispetto al passato. Sono invece in calo gli anziani sia single che in coppia.
- La condizione economica, così come è colta dall’indicatore dell’ISEE – fsa, si riconferma significativamente diversa per le varie tipologie di famiglie. Agli estremi della graduatoria gli anziani, sia soli che in coppia, occupano la posizione migliore , con oltre 4 milioni di lire in più – quasi il 50% - della condizione che registrano le famiglie classificate tra gli altri nuclei. Va anche segnalato il fatto che mentre tra gli anziani è raro trovare situazioni di estremo disagio economico, per altre categorie di famiglie, come ad esempio i nuclei monoparentali, i single e gli altri nuclei, si arriva anche a superare il 25% dei casi.
Gli “stranieri” sono in netto aumento e rappresentano all’incirca il 25% dei soggetti ammissibili all’intervento del Fondo per il sostegno. Per il 39% sono nati in paesi arabi, e per il 19% nell’est europeo. Una quota del 5% è costituita da nati in paesi dell’Unione Europea. Per due terzi i beneficiari appartengono alla categoria degli “altri nuclei”. Le situazioni di povertà grave sono nettamente inferiori alla media.
- Gli affitti appaiono in aumento, con valori comunque diversi per le tipologie di nuclei: incrementi del 5% per gli anziani soli e, all’estremo opposto, del 2,3% per gli altri nuclei. Gli incrementi maggiori sono a Milano e nei comuni con oltre 30 mila abitanti.
- La distribuzione territoriale dei beneficiari vede ampliarsi ulteriormente il peso dei comuni che le classificazioni ufficiali identificano privi di “tensione abitativa”; per contro sono in flessione relativa le richieste che provengono da zone definite ad “altissima tensione” (2002A022;TER/3/5).

Ultimo aggiornamento: 19 maggio 2003
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