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[2003] Il ruolo della Regione nelle politiche per i giovani

Gruppo di ricerca: Daniela Gregorio (Project leader); Antonio De Lillo (Presidente – supervisione scientifica); Alessandro Cavalli (Presidente del Comitato Scientifico – supervisione scientifica); Carlo Buzzi (Direttore di ricerca); Matteo Colleoni ( Università di Milano Bicocca – redazione strumenti di rilevazione e stesura rapporto di ricerca); Emilio Majer (Educatore professionale - redazione strumenti di rilevazione e stesura rapporto di ricerca); Marco Vinante (ricercatore, coordinamento operativo); Michela Frontini (ricercatrice – coordinamento operativo); 23 rilevatori fase quantitativa;17 rilevatori fase qualitativa

Committente: Regione Lombardia, D.G. Presidenza

Periodo di svolgimento: luglio 2002 - giungo 2003

Dati di pubblicazione: IReR - Rapporto di ricerca

Obiettivi e ipotesi di ricerca

- Evidenziare tratti di omogeneità ed eterogeneità che caratterizzano la Regione Lombardia nella definizione e implementazione delle politiche giovanili;
- Individuare risorse (competenze, metodologie, strumenti, modalità procedurali e organizzative, ecc…) che possano essere utilizzate in modo sinergico a maggior vantaggio dei progetti attivi e di quelli in programmazione;
- Rilevare punti di forza e aspetti critici nella progettazione/gestione degli interventi che possano essere affrontati in modo maggiormente efficace attraverso una cabina di regia regionale oppure attraverso unità di coordinamento territoriale;
- Promuovere l’avvio di ambiti di progettazione, gestione e valutazione che possano essere socializzati a vantaggio dell’efficienza e dell’efficacia del lavoro degli attori locali.

Metodologia e fonti dati utilizzati

Per la raccolta dei dati su organizzazioni e interventi (analisi quantitativa) sono state predisposte schede di rilevazione specifiche per il tipo di struttura coinvolta e differenziate tra aspetti strutturali dell’organizzazione e descrizione delle attività e dei progetti. In particolare, sono state utilizzate:
1. una scheda anagrafica della struttura/ente rilevato;
2. una scheda descrittiva dei singoli progetti/interventi;
Per la parte relativa al punto di osservazione dei funzionari pubblici e operatori di settore (analisi qualitativa) sono state predisposte griglie di intervista in profondità specifiche mentre per dirigenti/responsabili di associazioni/organizzazioni di terzo settore e operatori giovanili sono state predisposte tracce ad hoc per la conduzione di focus group.

Risultati conseguiti

La ricerca ha evidenziato:
1. il ruolo fondamentale svolto dai servizi di prossimità rivolti a preadolescenti, adolescenti e giovani nei vari settori di intervento e nelle diverse aree territoriali della regione;
2. la necessità di valorizzare, soprattutto a livello regionale, il punto di vista e il ruolo degli Enti Locali e delle realtà organizzative e associative che agiscono a livello territoriale, come soggetti qualificati a identificare bisogni e priorità di intervento e a definire adeguate strategie di intervento;
3. l’esigenza che la Regione svolga un ruolo promozionale e di supporto nei confronti di queste realtà, evitando di intervenire con iniziative dirette nei territori e non vincolando eccessivamente le modalità di attuazione dei soggetti locali;
4. la ricca gamma di interventi che vengono messi in campo all’interno delle politiche giovanili per rispondere all’altrettanto articolato intreccio di bisogni che caratterizzano le diverse componenti del mondo giovanile;
5. la trasversalità della componente relazionale: gli interventi consentono di sperimentare e sperimentarsi con i coetanei, ma soprattutto con le figure adulte di riferimento; 6. la necessità di elaborare e gestire i progetti e gli interventi in forma associata, costruendo reti di soggetti con competenze e responsabilità diversificate, necessarie per rispondere al complesso insieme di bisogni rilevati;
7. alcune inadeguatezze, di ordine prevalentemente culturale, nel gestire aspetti progettuali innovativi o ancora poco consolidati: in particolare la gestione dei processi di progettazione partecipata e la valutazione, che assumono una funzione strategica all’interno delle progettualità complesse;
8. alcune difficoltà sul piano procedurale in relazione alla tempistica e alla effettiva possibilità di costruire interventi integrati e condivisi;
9. la settorializzazione delle politiche giovanili: si rileva che sul fronte della collaborazioni integrata fra settori diversi (sociale, educativo, informativo, culturale, sportivo, ecc.), anche all’interno delle singole organizzazioni, si è solo all’inizio e che c’è ancora tanta strada da fare;
10. il ruolo fondamentale della Regione Lombardia per promuovere significativi incrementi di qualità nella progettazione in campo giovanile, sviluppare culture più attente ai diversi aspetti in gioco nell’incontro con i giovani e a dare ulteriore impulso alle sperimentazioni in corso (2002A012; SOC/6/12).

Ultimo aggiornamento: 3 luglio 2003
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