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[2002] Studio di fattibilità per la realizzazione di un Osservatorio Culturale quale struttura autonoma con la partecipazione di partner esterni alla Regione Lombardia

Gruppo di ricerca: Elvina Degiarde e Daniela Gregorio (Project leader); Anna Pozellini e Susanna Badessi (Società Apotema)

Committente: Regione Lombardia, D.G. Culture Identità e Autonomie della Lombardia

Periodo di svolgimento: gennaio 2002 - dicembre 2002

Dati di pubblicazione: IReR - Rapporto di ricerca

Il progetto ha preso le mosse da una riflessione maturata internamente all’Osservatorio culturale sulla necessità di ripensare missione e struttura, alla luce del “nuovo ruolo della Regione quale soggetto di un governo che sempre più si esplica secondo il principio della sussidiarietà e il metodo della cooperazione…”

L’Osservatorio Culturale si è interrogato cioè sulla possibilità di aprirsi all’esterno, creando sinergie – strategiche e finanziarie - con altri soggetti pubblici e privati operanti sul territorio. Lo studio di fattibilità ha quindi due obiettivi fondamentali. Innanzitutto quello di ridefinire la missione dell’Osservatorio Culturale alla luce dei cambiamenti del contesto culturale ed istituzionale avvenuti negli ultimi anni, della esperienza maturata dal 1989 ad oggi e del confronto con altre esperienze analoghe che si sono sviluppate durante questo periodo. C’è necessità, infatti, di disegnare il passaggio da un ruolo più istituzionale di erogazione agli enti locali lombardi di servizi informativi, formativi e di indagine, ad un ruolo più incisivo, ancora tutto da definire, che potrebbe ricomprendere o anche vedere in alternativa: una funzione più mirata di supporto ai decisori delle politiche, mediante la costante rilevazione ed interpretazione di alcuni andamenti del settore; una funzione di facilitazione, coordinamento attivo e/o di messa in rete degli operatori sul territorio; una funzione di promozione, di innovazione e di creazione di consenso nei confronti delle politiche culturali. Secondariamente, quello di studiare possibili modifiche della struttura, delle sue funzioni, della sua organizzazione interna e del sistema di relazioni esterne e, insieme, la definizione di una nuova tipologia di prodotti e delle modalità di offerta. Come farlo dipende evidentemente dal tipo di missione che sarà prescelto. Fin d’ora si può comunque segnalare un’esigenza di apertura all’esterno che, pur non individuando ancora una formula precisa – agenzia, società partecipata pubblico-privata, etc. – si esprime attraverso la ricerca di trasformare, almeno in parte, il rapporto con gli enti locali e gli operatori privati che attualmente costituiscono i destinatari dei servizi erogati dall’Osservatorio Culturale. da rapporti fornitore-cliente a nuovi rapporti di partnership, attraverso il “coinvolgimento dei privati profit e non-profit che svolgano un ruolo significativo nella promozione e nell’investimento in campo culturale…”

L’analisi di fattibilità è stata svolta in due fasi. Per quanto riguarda lo studio di ridefinizione della missione, si è individuata l’opportunità di interrogare sia i clienti interni ed esterni del servizio, attraverso un sorta di “indagine di mercato” che ha permesso di far emergere una più puntuale domanda di servizi e, nel contempo, di ridisegnare il tipo di ruolo richiesto all’Osservatorio Culturale e il tipo di relazioni di partnership proponibili. Operativamente, si è ritenuto di procedere attraverso:
· interviste a testimoni privilegiati
· individuazione degli stakeholder interni ed esterni
· focus group con gli stakeholder
Per quanto riguarda lo studio per il cambiamento della struttura - quindi la individuazione di quale tipo di struttura possa meglio supportare la nuova missione – si è scelto di procedere attraverso una ricognizione delle altre strutture analoghe (in primis, quella piemontese) in termini di capacità di risposta alle nuove esigenze individuate. Ciò ha consentito di individuare modelli diversi di osservatorio, all’interno dei quali verificare delle alternative praticabili per l’Osservatorio lombardo. Operativamente questa parte dello studio si è svolta attraverso:
· ricerca desk su documenti costitutivi, di resoconto attività e di bilancio delle altre agenzie individuate
· interviste ai responsabili di queste strutture
· incontri di confronto con gli operatori dell’Osservatorio Culturale lombardo
(2001C020; SOC/9/14).

Ultimo aggiornamento: 22 aprile 2003


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