Gruppo di ricerca: Alberto Ceriani (project-leader); Giampaolo Arachi; Roberto Galbiati; Alberto Zanardi
Committente: Regione Lombardia, D.G. Bilancio e controllo di gestione
Periodo di svolgimento: dicembre 1999 - maggio 2001
Dati di pubblicazione: IReR - Rapporto di ricerca
Nel contesto lombardo, la base imponibile dell’Irap ammontava nel 1999 a più di 274.000 miliardi
corrispondenti ad un gettito di 11.850 miliardi raccolti su una platea di quasi
663.000 contribuenti. L’analisi per tipologie giuridiche evidenzia come gli
ammontari di basi imponibili e gettiti di gran lunga più rilevanti siano quelli
riconducibili alle società di capitali, e in seconda battuta, alle persone
fisiche e alle società di persone. Quanto ai settori produttivi, la
macrocategoria dei servizi dà conto di più di metà delle basi imponibili e dei
gettiti. Nella macrocategoria dell’industria di grande rilievo sono il comparto
metal-meccanico e quello chimico. Con questa premessa di contesto la ricerca si
occupa degli effetti derivanti dall’applicazione, da parte delle Regioni,
dei margini di scelta autonoma in materia di aumento o diminuzione dell’aliquota base Irap per settori produttivi e per
categorie di soggetti contribuenti.
Le simulazioni degli effetti finanziari di variazioni delle aliquote d’imposta considerano due approcci
alternativi: variazione generalizzata delle aliquote applicata all’intera
platea dei contribuenti; variazioni di aliquote limitate a particolari
tipologie di contribuenti. In tutti i casi si è considerata una variazione di
un punto percentuale delle aliquote-base in diminuzione e in un caso in un
aumento. Gli effetti di una riduzione generalizzata delle aliquote di un punto
percentuale sono stimati per la Regione Lombardia in circa 3.135 miliardi pari
a circa il 23% del gettito stimato per il 2002 alle aliquote base. In caso
invece di riduzione selettiva delle aliquote sono state simulate tre differenti
manovre. La prima considera una diminuzione dell’aliquota limitata alle imprese
di piccole dimensioni. In assenza di indicatori dimensionali differenti dalla
base imponibile Irap si è deciso di fare riferimento alla natura giuridica
delle imprese considerando gli effetti di una riduzione delle aliquote sulle
persone fisiche e sulle società di persone.Se attuata nel 2002, la manovra comporterebbe
una perdita di gettito di 361 miliardi (pari al 2,6% del gettito complessivo stimato per il 2002) se
limitata alle sole persone fisiche e di circa 702 miliardi (pari al 5.2% del
gettito complessivo) se estesa anche alle società di persone.
La seconda considera gli effetti di una diminuzione delle aliquote limitata alle nuove imprese, con l’obiettivo
di utilizzare lo strumento fiscale al fine di sostenere lo sviluppo di nuove
attività imprenditoriali. La perdita di gettito è pari complessivamente a 170
miliardi. Data la distribuzione della base imponibile, circa il 70% del minor
gettito si concentra sulle società di capitali (121 milardi).
La terza simulazione, infine, valuta gli effetti di un aumento delle aliquote limitata ai settori che presentano una più elevata
percentuale di base imponibile importata (“Estrazione minerali”, “Fabbricazione
di coke, raffinerie petrolifere, comb. nucleari”, “Produzione e distribuzione
di energia elettrica, gas e acqua”, “Alberghi e ristoranti”, “Trasporti,
magazzinaggio, comunicazioni”, e “Intermediazione monetaria e finanziaria”). Il
recupero di gettito è complessivamente pari a 785 milardi. Gran parte del
maggior onere, circa l’86%, grava sulle società di capitali, in particolare
quelle operanti nel settore dell’“Intermediazione monetaria e finanziaria” (338
miliardi pari ad una quota del 43% del maggior gettito) e dei “Trasporti,
magazzinaggio e comunicazioni” (189 miliardi pari al 24% del maggior gettito) (2000A012; FIN/21).
Ultimo aggiornamento: 22 ottobre 2001