Gruppo di ricerca: Alberto Ceriani (Project leader), Claudio Lui, Elisabetta Bonetti (3E consulting)
Committente: Regione Lombardia, D.G. Presidenza
Periodo di svolgimento: maggio 2000 - maggio 2001
Dati di pubblicazione: IReR - Rapporto di ricerca; Sintesi del rapporto di ricerca
Dall’entrata in vigore della L.R.14/93, con la quale la Regione Lombardia ha promosso gli Accordi di
Programma (di seguito AdP), si è verificata un’estensione dell’impiego ed
un’evoluzione di tale strumento di concertazione.
È sorta, dunque, la necessità di raccogliere elementi di analisi puntuale, per consentire di rafforzare la
capacità della Pubblica Amministrazione in Lombardia di sviluppare il modello
di programmazione operativa insito nello strumento stesso dell’AdP. Pertanto si
è stabilito di identificare, per ogni Accordo di Programma, il percorso
seguito, focalizzandone gli aspetti significativi e rilevando lo stato di
attuazione in relazione agli obiettivi posti nel momento della promozione. La
ricerca ha dato luogo ad un data-base su software standard Access, da
interfacciare con un diagramma di flusso rappresentante il processo
organizzativo dell’AdP e con l’elenco
dei documenti, completi dei contenuti, necessari od accessori al corretto
svolgersi del procedimento. Il data-base è stato allestito in modo tale da
permetterne una facile implementazione con i dati relativi a nuove procedure
promosse o all’avanzamento degli accordi già in attuazione, fornire una
reportistica standard esaustiva delle informazioni che abitualmente vengono
richieste e garantire un diverso livello di interrogazione ai vari utenti. Nel
diagramma di flussi, invece, appaiono evidenziate le fasi critiche del
procedimento di AdP, la sequenzialità degli eventi e le competenze attribuite
ai diversi protagonisti.
L’analisi complessiva dei 224 AdP, attivi in Lombardia a maggio 2000, denota in primo luogo che la richiesta
di avvio del procedimento è motivata soprattutto dalla possibilità di
utilizzare dei finanziamenti e dalla necessità di dare maggiore visibilità e
consenso alla proposta. In particolare non sempre la volontà di accedere ai
finanziamenti è supportata da una reale necessità di realizzare
l’intervento, bensì dal desiderio di sfruttare dei contributi che altrimenti rimarrebbero inutilizzati. Si
sottolinea, inoltre, che alcuni accordi sono stati avviati per rafforzare le
relazioni istituzionali anche se si sarebbero potute impiegare altre specifiche
prassi procedurali, più snelle e di più facile interpretazione. Non mancano i
casi, infine, in cui la possibilità di ottenere una variante al Piano
Regolatore Generale è stata più che l’effetto la causa dell’avvio dell’AdP.
Nell’80% dei casi l’oggetto dell’intervento è in questa fase già
specificatamente individuato nei termini in cui viene poi ripreso dalla D.G.R.
di promozione ed esistono, inoltre, per il 74% degli accordi atti formali di
consenso all’avvio della procedura e alla realizzazione dell’opera da parte dei
soggetti coinvolti. Per contro sono rari i casi di procedure in cui già in fase
di avvio si sono riscontrati problemi di consenso. Il 64% degli interventi
richiesti sono soggetti in sede regionale ad una completa analisi di fattibilità
(economica, finanziaria, tecnica ed urbanistica), per un arco di tempo pari a
circa 12 mesi. Le strutture regionali coinvolte maggiormente in questa attività
sono, oltre la D.G. competente, la D.G. Presidenza, la D.G. Territorio e la D.G.
Urbanistica.
Il rapporto è completato da suggerimenti ed indicazioni per
una messa a punto normativo-procedurale dello strumento Accordo di Programma e
da indicazioni di carattere operativo per sfruttare al meglio le potenzialità
degli strumenti di indagine e di raccolta ed elaborazione dati allestiti nel
corso dell’intera ricerca. (2000A002; IST/77; IST/78)