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[1987] Consumi culturali e politiche culturali in Lombardia

Gruppo di ricerca: Franco Rositi, Emanuela Baio Dossi, Enrico Ercole, Giuseppe Gario,

Dati di pubblicazione: Milano, IReR, 1987

Una prima ricognizione sulla politica culturale degli enti locali lombardi negli ultimi anni; un primo tassello per la costruzione di un "osservatorio" sui fenomeni culturali che la Regione Lombardia, e in modo specifico l'Assessorato Cultura e Informazione, intende promuovere: questa la finalità della ricerca che contribuisce a definire il grado di consapevolezza con cui gli interventi in campo culturale vengono ideati, finanziati e realizzati dalle amministrazioni locali. Il criterio adottato per giungere ad una classificazione e ad un esame delle produzioni culturali è stato quello dell'individuazione ed analisi delle singole decisioni di spesa del Comune di Milano e della Regione Lombardia; si fa inoltre riferimento anche a dati Siae, Istat, Agis. Al lavoro di raccolta dei dati finanziari si è accompagnata una capillare analisi della stampa quotidiana, per definire il riscontro ottenuto dalle iniziative degli enti locali. Iniziative che la ricerca ha suddiviso in due grandi filoni: "beni culturali" (edifici, quadri, libri) e "servizi culturali" (mostre, conferenze, seminari, film). Gli anni presi in esame sono stati, per il Comune di Milano il 1974, '77, '80 e '83; per la Regione Lombardia il 1980, '82, '84; l'analisi sulla stampa si è riferita agli anni '79, '82 e '85 con un complesso di 4153 ritagli analizzati, sia di quotidiani nazionali sia di quotidiani provinciali. La spesa del Comune di Milano per i "servizi culturali" passa dai 3,9 miliardi del '74 ai 18 miliardi del 1983, con un aumento di 4,6 volte; meno rilevante è l'aumento dei fondi destinati dallo stesso Comune a "beni culturali e impianti" che passano da 3,8 miliardi del 1974 ai 9,3 del 1983. Quanto alla destinazione, nel 1974 il Comune di Milano assegna a iniziative o a soggetti pubblici il 96,3% delle spese culturali e il 3,7% ai privati; tale quota è nel 1983 del 92,8% per gli utenti pubblici e del 6,3% per i privati. L'andamento delle spese decise dall'Assessorato alla Cultura della Regione si presenta così : nel 1980 (a prezzi costanti 1985) 25,6 miliardi, nel 1982 27,2 e nel 1984 16 miliardi. In relazione alla distribuzione dei fondi: nel 1980 la Regione ha destinato alle attività culturali degli Enti locali lombardi, ad eccezione del Comune di Milano, il 64,3% di tutta la spesa del settore, nel 1982 ne assegna il 73,2% e nel 1984 il 64,6%. Riguardo al decentramento delle iniziative, sempre molto alta è la spesa riservata a Milano che supera di gran lunga il 10% della spesa regionale destinata ai Comuni della provincia di Milano. Riguardo all'analisi condotta sulla stampa, essa appare privilegiare gli eventi milanesi (81% degli articoli), e i "servizi culturali" (90,1% degli articoli) rispetto alle iniziative riguardanti i "beni culturali" (solo il 6,7% degli articoli). Inoltre, nel privilegiare gli interventi e le spese per mostre documentarie, convegni, presentazioni di volumi e di ricerche, cicli di film e teatro, la critica giornalistica dimostra un carattere generalmente apologetico: solo nel 3,9% degli articoli si esprimono commenti sfavorevoli alle iniziative recensite; il colore politico del quotidiano non è al proposito in alcun modo influente e neppure la maggior estensione dell'articolo. (X,SOC/9/1)

Ultimo aggiornamento: 15 settembre 1999
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