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[1990] Analisi di profili di autosufficienza/non autosufficienza

Gruppo di ricerca: Adina Ciorli

Dati di pubblicazione : Milano, Angeli, 1990

Gli interrogativi "quante sono le persone non autosufficienti", "a che grado di non autosufficienza interviene oggi l'istituzionalizzazione", "quale e quanto servizio si deve produrre intorno alla persona non autosufficiente nei diversi contesti e condizioni di vita", richiedono l'impiego di strumenti valutativi formulati su una base definitoria omogenea di non autosufficienza, empiricamente verificata nella sua universalità, riproducibili e sensibili, il cui contenuto informativo non sia necessariamente costante, variando solo per ridondanza o approfondimento. La ricerca si propone di esplorare la possibilità di introduzione di uno strumento di valutazione funzionale nell'Osservatorio Anziani in progettazione da parte del Settore Assistenza e Servizi Sociali della Giunta Regionale della Lombardia come parte integrante del SISA-Sistema Informativo informatizzato in campo socio-assistenziale. L'OMS ha promosso un'attività di analisi epistemologica e di sistematizzazione concettuale della terminologia applicata alle conseguenze delle malattie. E' necessario infatti che le informazioni di base per la costruzione di, e il confronto con, strumenti di valutazione funzionale siano innanzitutto costituite da dati uniformi per concetto e per terminologia, e suscettibili di essere trattate in via automatica secondo le tecniche più moderne. La ricerca si propone l'esplorazione delle applicazioni correnti. L'indagine si sviluppa intorno ad una ricerca bibliografica ragionata sugli strumenti correntemente adottati e lo scopo del loro impiego, avendo sempre attenzione all'analisi concettuale tassonomica proposta dall'OMS e ad un'analisi metodologica di indici di valutazione funzionale utilizzati in diverse e specifiche indagini dirette sulla popolazione e/o sull'utenza di servizi, già effettuate e disponibili in Lombardia, per verificarne empiricamente la potenzialità informativa.

Nella ricerca operativa per la programmazione dei servizi socio-assistenziali è utile una prima distinzione tra autosufficienza e valutazione funzionale; la prima fa riferimento ad un concetto astratto, non direttamente osservabile e misurabile, risultato di un più elaborato processo logico di astrazione che coinvolge rispetto alla valutazione funzionale anche i piani di svantaggio ambientale e sociale discendenti da disabilità personali a fronte di risposte e supplenze che a tali vantaggi vengono date e dall'ambiente familiare e da quello sociale, informale ed istituzionale. L'autosufficienza può essere intesa come uno stato di equilibrio in cui l'individuo si trova rispetto alle proprie risorse personali e ambientali, variabile in funzione della definizione storica e sociale sia delle capacità funzionali che danno all'individuo la possibilità di esercitare le sue attività nell'ambito della società in cui vive, sia delle risposte e supplenze che la società offre ed è disposta ad offrire. Avendo l'esigenza di misurare l'autosufficienza, è necessario tener conto del fatto che molte delle dimensioni logiche, prima che empiriche, di questo concetto non sono dunque generalizzabili nello spazio e nel tempo. Di qui i problemi e le difficoltà che incontra una nuova ottica gerontologica, più consona al fenomeno complessivo della vecchiaia, che tenta di rielaborare i contributi degli studi geriatrici, che in questo campo hanno una più lunga tradizione, con contributi più strettamente sociologici. (X,SOC/2/2)

Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001
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