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[1986] Educazione alla salute. Un progetto sperimentale per l'attività fisica e l'alimentazione degli adolescenti

Gruppo di ricerca: Ambrogio Bertoglio, Gabriella Borghi, Luciano Cavalca, Angelo Martinelli, Ida Dassori, Pieralda Muzio, Giuseppe Gario

Dati di pubblicazione : Milano, IReR, 1986

Recenti ricerche hanno messo in evidenza che la curva dello sviluppo biofisico dalla nascita al completamento dello sviluppo corporeo tende ad essere sostanzialmente identica in Italia come nella maggioranza dei paesi europei. Un elevato standard di nutrizione si accompagna tuttavia con l'incremento dei casi di obesità infantile, che ad esempio negli Usa e in Gran Bretagna coinvolgono già il 12% dei ragazzi, che in otto casi su dieci restano obesi tutta la vita. La scarsa attività fisica contribuisce con l'iperalimentazione all'obesità ma, di per sé, anche in assenza di iperalimentazione, impedisce l'adeguato sviluppo fisico, a sua volta garanzia di buona salute. Data la possibilità attuale di determinare con precisione i fattori alimentari e l'entità dell'esercizio fisico più idonei a garantire l'adeguato sviluppo dell'organismo, con il ricorso a programmi automatici di rilevazione ed elaborazione dei dati personali è oggi possibile anche intervenire efficacemente per l'identificazione e la correzione delle abitudini scorrette e delle loro conseguenze.

L'Assessorato al Coordinamento per i Servizi Sociali della Regione Lombardia ha avviato nel 1983 la sperimentazione di un Progetto pilota per l'educazione alla salute in 13 aree della Lombardia per individuare una metodologia che consentisse di affrontare a livello di Ussl e distretto scolastico il problema dell'educazione alla salute. Questo lavoro dà appunto conto dei risultati della sperimentazione realizzata nell'Abbiatense tra i 2509 alunni delle scuole medie inferiori dell'area, al fine di prevenire ed eliminare le patologie legate ad errata alimentazione ed a carenza di esercizio fisico.

Si sono verificate le procedure più idonee alla raccolta estensiva dei dati concernenti le abitudini alimentari e l'attività fisica dei ragazzi; si sono inoltre fornite ai ragazzi ed ai loro genitori indicazioni individuali per una adeguata attività fisica e una corretta alimentazione. La sperimentazione ha dimostrato la validità degli strumenti utilizzati e la possibilità di rendere sistematico e generalizzato un intervento che, nel campo dell'educazione alla salute, realizza effettivamente lo scopo fondamentale di combinare efficacemente il richiamo diretto personale con l'applicazione estensiva. (X,SOC/7/5)

Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001
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