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[1986] Gli istituti per minori in Lombardia

Gruppo di ricerca: Giovanna Rossi, Francesco Belletti, Lucia Boccacin, Donatella Bramanti, Elvina Degiarde

Dati di pubblicazione : Milano, Angeli, 1986

Il dibattito culturale e politico sulle strutture e sui servizi socio-assistenziali è risultato particolarmente intenso nella prima metà degli anni Ottanta, ad un decennio dalla nuova impostazione decentrata degli interventi di politica sociale. Per alcuni settori l'ente regionale - nella fattispecie l'Assessorato Assistenza e Sicurezza Sociale della Regione Lombardia - si è trovato a dover promuovere vere e proprie azioni conoscitive per identificare servizi esistenti sul territorio che appartengono ad una tradizione assistenziale di vecchia data, privata e statale, e interventi più recenti nati comunque al di fuori della programmazione dell'ente pubblico, in risposta a bisogni emergenti. L'IReR - che in campo sociale ha ormai da tempo realizzato ricerche sulla domanda e offerta di servizi - ha assunto l'impegno di coordinare questa ricerca/censimento sugli istituti per minori in Lombardia, allo scopo di implementare il sistema informativo regionale.

I risultati dell'indagine rappresentano molto più di un censimento: l'ottica secondo la quale le informazioni sul funzionamento di queste strutture sono state raccolte non è stata infatti solo quella di fotografare lo stato degli istituti al 1983, ma anche quella di individuare elementi di valutazione complessiva del fenomeno dell'istituzionalizzazione dell'infanzia. Più specificamente, due sono stati gli obiettivi messi a fuoco da tale indagine: - in prima istanza, valutare il funzionamento delle strutture relativamente agli scopi per i quali sono state attivate; - in seconda istanza, identificare la suscettibilità al cambiamento di tali istituti verso strutture più flessibili.

L'istituto per minori viene quindi studiato come un'organizzazione complessa che ha relazioni di scambio con l'ambiente circostante e quindi come un "sistema" aperto non solo verso l'esterno ma anche verso l'interno, determinato cioè da equilibri nelle relazioni tra i diversi sotto-sistemi che lo compongono.

I connotati che i 116 istituti lombardi per minori assumono attualmente sono l'esito del rapporto sempre più complesso tra la famiglia e le istituzioni pubbliche: se infatti un tempo le istituzioni sopperivano a situazioni di estremo disagio e abbandono dei minori, oggi, oltre a ciò, si verificano fenomeni di istituzionalizzazione di bambini di famiglie in condizioni apparentemente "normali". In quest'area vanno comprese sia le famiglie "sommerse" in condizioni di vita precarie (al di sotto della linea di povertà ), sia le famiglie nelle quali si manifestano "nuove povertà " legate alla perdita di identità, a nuovi malesseri esistenziali e sociali, alla caduta di rapporti interpersonali. La tipologia degli istituti e quella dei minori-utenti emerse dalla ricerca rappresentano un punto di riferimento obbligato per l'attività programmatoria della Regione in campo socio-assistenziale e offrono spunti d'indubbio interesse a studiosi e politici che vogliano confrontarsi con la realtà contemporanea. (X,SOC/7/1)

Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001
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