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[1986] L'uso dei servizi sociali e sanitari in Lombardia: indagine campionaria

Gruppo di ricerca: Adina Ciorli, Antonio Tosi

Dati di pubblicazione : Milano, IReR, 1986

La ricerca è stata finanziata nei Programmi regionali del 1980, '81/'82 e '83 su una proposta dell'Istituto elaborata nell'ambito del suo programma pluriennale di ricerche sui servizi sociali. Essa ha utilizzato un'indagine diretta su un campione di 1420 famiglie lombarde e ha registrato l'uso dei diversi servizi da parte dei diversi gruppi di popolazione e i fattori che ne determinano la variabilità, prendendo in considerazione l'uso dell'intera gamma dei servizi alle persone. La possibilità di differenziare su questa base gli utenti dai non-utenti, di precisare i confini tra gli uni e gli altri, è una prima informazione di base indispensabile per una ridefinizione sia delle linee di ricerca sia delle politiche relative ai servizi. Un'indagine sistematica in questa direzione rappresentava quindi anche una priorità rispetto ad altre più approfondite e 'qualitative' analisi dei rapporti tra servizi e pratiche sociali familiari. L'idea di verificare sistematicamente chi usa quali servizi è nata in un contesto di ricerca più ampio e problematico, rivolto ad analizzare l'accesso delle famiglie ai servizi prodotti dal sistema pubblico e dal sistema privato, visti nei loro rapporti con la produzione familiare. Il riferimento interpretativo, che in quest'indagine generale è solo marginalmente o indirettamente oggetto di rilevazione, è quello delle pratiche familiari, di comportamenti che costituiscono l'accesso ai servizi, nel complesso delle condizioni e dei modi di vita delle diverse famiglie. Questo quadro interpretativo, e la ricostruzione dei modelli d'uso dei servizi, è stato utilizzato con successo in una precedente ricerca sull'uso dei servizi per l'infanzia, dimostrandosi efficace per un'individuazione non ideologica dei bisogni attraverso l'analisi di quello che le famiglie fanno utilizzando i servizi, e utilizzandone alcuni e non altri, o non utilizzandoli, in determinate condizioni di vita. La scelta della famiglia come unità d'analisi fa riferimento, anche in questa ricerca, al quadro generale di analisi critica del Welfare State, dei rapporti tra famiglia e servizi, assumendo la famiglia come unità di riproduzione di base, che produce autonomamente servizi per il proprio consumo, ed elabora strategie d'uso dei servizi pubblici e di mercato.

Il volume presenta una descrizione accurata dei singoli servizi: il livello di 'penetrazione' o diffusione nella popolazione, i fattori che ne determinano la presenza presso i diversi gruppi sociali, le caratteristiche dell'utenza; la definizione in termini descrittivi dei fattori e delle linee di variabilità sociale che risultano dalla considerazione complessiva dell'uso dei vari servizi; la precisazione dei rapporti che intercorrono tra gli usi dei diversi servizi, così da identificare, dal lato degli utenti, sistemi di servizi. Pur non essendo esplorato il versante della produzione familiare, tuttavia i fattori analizzati di variabilità d'uso indicano essi stessi effetti redistributivi negativi delle politiche e della produzione dei servizi pubblici. Lo studio si presenta dunque come ricerca di base che offre, più che delle risposte, stimoli per esplorazioni più approfondite. Esso mette inoltre a disposizione un'abbondante e originale documentazione. (X,SOC/5/3)

Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001
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