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[1995] Il servizio di "assistenza ad personam" in Lombardia

Gruppo di ricerca: Elvina Degiarde, Daniela Gregorio, Graziella Anomale, Emilia Borghi

Dati di pubblicazione: Rapporto di ricerca, 1995

Il presente lavoro costituisce la prima fase del ”Programma per un’attività di consulenza/ricerca IReR al Servizio Diritto allo Studio della Regione Lombardia” volta all’approfondimento del tema dell’integrazione scolastica dei bambini portatori di handicap. Lo scopo prioritario è quello di ottenere elementi conoscitivi sulle modalità e criteri con cui i Comuni forniscono il servizio di assistente ad personam per alcuni disabili. La ricerca nasce dalla necessità di colmare il vuoto conoscitivo dovuto alla mancanza di adeguate informazioni sui requisiti e le competenze assegnate alla figura professionale dell’assistente ad personam. L’escursus sul quadro normativo vigente evidenzia come, almeno in parte, sia da imputare alla poca chiarezza della normativa di riferimento l’impossibilità di identificare in modo univoco coloro che svolgono questa funzione. Nella prassi avviene che, a seconda delle situazioni, non solo i Comuni ma anche altre istituzioni intervengono con il proprio personale per garantire tale servizio. La ricerca riporta l’indagine svolta presso le Amministrazioni comunali per conoscere le modalità di erogazione del servizio, i profili degli operatori coinvolti e, da ultimo, le caratteristiche dell’utenza. Nello specifico sono stati considerati i 460 Comuni che hanno dichiarato di aver attivato l’intervento nell’anno scolastico 1993-1994. Per la rilevazione è stato formulato un questionario strutturato indirizzato al Sindaco. Il sondaggio si è concluso a maggio del 1995 con una risposta di 308 Amministrazioni.

Il presente lavoro segue l’articolazione del questionario sviluppato in tre parti, di cui la prima tendente ad evidenziare:

La seconda parte si è proposta di conoscere per ciascun operatore:

La terza parte ha teso ad individuare il tipo di handicap dell’assistito in base alla diagnosi funzionale e alla presenza dell’insegnante di sostegno.

Inoltre per comprendere le motivazioni relative alla scelta di non erogare il servizio è stata inviata una scheda di rilevazione ad un campione di controllo di Amministrazioni che non hanno attivato l’intervento per il periodo considerato. Infine la collaborazione dei Provveditorati di Bergamo, Brescia, Como, Mantova, Pavia, Sondrio e Varese ha permesso di avere sia un quadro d’insieme della presenza di alunni disabili nei diversi ordini di scuola della regione e al contempo del personale docente adibito al sostegno; sia di disporre della documentazione relativa ad eventuali accordi interistituzionali. (94.03,DOC/105)

Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2001
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