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[1995] Rapporto sul mercato del lavoro in Lombardia. La Lombardia oltre la crisi 1994-1995

Gruppo di ricerca: Guido Gay, Manuela Samek Lodovici, Elena Provenzano, Valentina Ajello, Andrea Forti, Silvio Carta, Paolo Tafuro

Dati di pubblicazione: Milano, Regione Lombardia, 1995 (Osservatorio Territoriale del Mercato del Lavoro)

Il tema centrale del Rapporto è l'analisi del mercato del lavoro lombardo di fronte alla ripresa. Questo Rapporto, realizzato dall'IReR in collaborazione con l'IRS, si concentra quindi sullo studio di come l'economia e il mercato del lavoro lombardo stanno uscendo dalla recessione attraverso un'analisi di tipo congiunturale e l'approfondimento di alcuni aspetti del funzionamento del mercato del lavoro: l'aspetto territoriale e quello relativo alle modalità di utilizzo del lavoro.

Apre il Rapporto l'evoluzione congiunturale, dove vengono messi in luce tre aspetti importanti a livello nazionale relativi al ciclo recessivo iniziato nei primi anni Novanta:

Nei prossimi anni la domanda di lavoro dovrebbe riprendere, soprattutto nell'industria e nei servizi alle imprese; resta comunque difficile prevedere una significativa diminuzione della disoccupazione da qui alla fine del decennio.

Per quanto riguarda la Lombardia, la fase di ripresa è iniziata nel terzo trimestre 1993 ed è proseguita nel corso del 1994 e del 1995, anche se gli effetti sul mercato del lavoro sono ancora poco evidenti, con l'eccezione di alcune zone (province di Bergamo, Lecco, Cremona e Mantova), dove si iniziano a registrare problemi di carenza di manodopera, soprattutto per le qualifiche operaie.

La cassa integrazione registra una diminuzione, sempre per quanto riguarda la Lombardia, più elevata rispetto al resto del Paese, grazie soprattutto ai settori meccanico, tessile e abbigliamento.

Rimane un aumento della cassa integrazione straordinaria, che ha colpito soprattutto i cosiddetti "colletti bianchi".

Gli avviamenti al lavoro del 1994 e dei primi mesi del 1995 mostrano un miglioramento soprattutto per la componente maschile e giovanile, con un aumento considerevole dei contratti atipici.

Il primo approfondimento monografico descrive l'evoluzione del lavoro nelle circoscrizioni lombarde nel periodo 1981-1991. I dati censuari, oltre a mostrare una generale capacità di adattamento e rafforzamento del sistema produttivo lombardo nel corso degli anni, consentono anche di evidenziare alcuni punti di debolezza:

L'analisi dei dati è stata svolta anche a livello di circoscrizione di collocamento.

La seconda monografia affronta il tema dei 21 distretti industriali lombardi, la cui rappresentatività rispetto alla Lombardia è particolarmente elevata in alcuni settori di specializzazione: tessile, legno, metalmeccanico e abbigliamento.

In generale i distretti presentano una buona performance e una capacità di raccogliere i frutti positivi della ripresa più tempestiva rispetto ad altre zone della regione; solo in tre zone (Asse Sempione, Vigevano e Brianza Comasca Milanese) si rilevano situazioni critiche.

Il rapporto presenta e analizza tutti i programmi di distretto presentati alla Regione; da tale analisi risulta che:

Il ricorso al lavoro atipico, di cui si parla nella terza monografia, risulta sottodimensionato in Italia rispetto agli altri paesi europei: in Lombardia se ne fa un uso maggiore, rispetto al quadro nazionale, ma sempre scarso se ci si colloca in prospettiva europea.

Gli avviamenti con contratto atipico sono stati nel 1994 in Lombardia il 48% del totale.

Di questi, la forma più utilizzata è il contratto a tempo determinato (25.6%), seguito dalle assunzioni a tempo parziale (19,04%), dai contratti di formazione (10,1%), e dalle trasformazioni da tempo pieno a tempo parziale (3.6%).

Infine una monografia affronta il tema del lavoro irregolare: dopo una ricostruzione del dibattito sulla definizione di lavoro irregolare si esaminano i dati stimati dall'Istat, che confermano anche quantitativamente la significativa "presenza" di questo tipo di attività nel nostro Paese, stimabile maggiore nei settori agricolo, dell'industria delle costruzioni e delle opere pubbliche.

Utilizzando fonti giudiziarie, giornalistiche e le poche ricerche o studi disponibile, viene proposta una breve analisi del fenomeno nell'ambito del lavoro a domicilio, del lavoro stagionale nel settore del turismo e di quello che riguarda gli immigrati; inoltre si avanzano ipotesi strategiche per uno studio più approfondito del problema. (95.06,SOC/3/29)

Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2001
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