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[1998] La crisi dei ceti medi. Consulenti e quadri aziendali nella ristrutturazione del terziario avanzato.

Gruppo di ricerca: Giuseppe Barile, Antonio Chiesi, Renato Levrero, Aldo Marchetti

Dati di pubblicazione: Milano, Guerini, 1998

La ricerca costituisce la prima esperienza di indagine di ampio respiro sui ceti medi in Lombardia, sollecitata dalle trasformazioni avvenute negli ultimi anni a seguito della terziarizzazione dell'economia.

L'indagine è stata circoscritta all'area metropolitana milanese, che vede da tempo una maggiore espansione delle attività terziarie, ma che di recente soffre di tassi di disoccupazione superiore alla media regionale e in particolare ha visto una crescita dei processi di espulsione di impiegati, quadri e tecnici dalle imprese. Secondariamente si è voluto concentrare l'attenzione sul personale di alta qualificazione, in particolare sui professionisti del settore dei servizi alle imprese, il cui peso relativo sul totale dell'occupazione è di gran lunga superiore alla media regionale e si è quindi analizzato anche un campione di professionisti della consulenza aziendale.

Si è costruito quindi un campione a due quote di 100 individui ciascuna, una composta da lavoratori dipendenti estratti casualmente dai nominativi delle liste di mobilità di Milano e provincia, che hanno perso il lavoro e che in parte hanno trovato un'occupazione autonoma; l'altra composta da altrettanti nominativi di lavoratori indipendenti del terziario di servizio alle imprese, raccolti con procedura non probabilistica.

L'ipotesi principale del lavoro è stata che la trasformazione della situazione socioeconomica di questi gruppi professionali dipenda in prima istanza dalle strategie di aggiustamento industriale messe in opera dalle imprese negli anni Novanta consistenti in una inversione di tendenza rispetto agli anni Ottanta, ossia nella tendenza allo snellimento delle gerarchie aziendali e nel taglio delle reti tra imprese, alla ricerca del contenimento dei costi. Per questo l'indagine sul campione è stata preceduta da una campagna di interviste in profondità alle aziende condotte allo scopo di studiare le modalità e le conseguenze dei cambiamenti organizzativi delle imprese. In questo contesto emerge che le imprese tendono a favorire processi di professionalizzazione delle fasce medio-alte del personale, mentre nel contempo vengono definite, forse con maggiore precisione rispetto al passato, le aree funzionali e le figure professionali interne considerate strategiche.

La ricerca ha quindi preso in esame gli spetti economici, le immagini e la concezione del lavoro nei due gruppi di intervistati e il vissuto della perdita del lavoro per il gruppo degli ex-dipendenti, partendo dall'ipotesi che la rispettiva concezione del lavoro non fosse tanto influenzata dal diverso contenuto del lavoro, che presenta molti aspetti in comune, e neppure dalla differenza della posizione nella professione, ma che dipendesse piuttosto dalla diversa storia lavorativa, in particolare fosse profondamente segnato per i quadri in mobilità dall'esperienza della perdita del posto. I principali risultati sono i seguenti:

Soltanto il 40% degli intervistati dichiara di avere già trovato un lavoro, continuativo o occasionale, e un terzo di questi considera comunque provvisoria l'attuale occupazione

Gli impiegati espulsi mettono in opera sostanzialmente due tipi di strategia nella ricerca di una nuova occupazione:

Va sottolineato anche che, nonostante le strategie di ricerca siano orientate prevalentemente verso occupazioni alle dipendenze, il mercato indirizza l'offerta più frequentemente verso il lavoro indipendente.

In generale si ricava una crescente omogeneità delle condizioni sociali e di lavoro tra i due gruppi (dipendenti in mobilità e imprenditori/liberi professionisti), all'insegna delle logiche del mercato, e contemporaneamente una crescente divaricazione all'interno dei gruppi, come conseguenza della crisi degli anni Novanta e della aumentata importanza dei meccanismi regolatori di mercato che sanzionano il successo o l'insuccesso di ciascun attore. (95.54,SOC/3/41)

Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2001
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