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[1999] Occupazione e sviluppo. Seminario sulla struttura economica italiana

Gruppo di ricerca: Dario Pucci, Francesco Timpano, Mario Maggioni, Mario Nosvelli, Mario Pianta, Marco Vivarelli

Dati di pubblicazione: Milano, IReR, 1999 (Collana sintesi, 16)

Il lavoro rientra nell'ambito dell'attività seminariale generale svolta dall'IReR che risponde alle necessità di interazione e comunicazione espresse da giovani ricercatori.

L'attenzione è focalizzata su alcuni aspetti della struttura economica italiana per rintracciarne elementi di forza e debolezza rispetto ad alcuni obiettivi quali la crescita economica e la piena occupazione, in relazione allo scopo finale di ridurre il carattere di persistenza del fenomeno della disoccupazione.

La competitività dei sistemi economici diventa la chiave di lettura della relazione tra occupazione e crescita economica.

Il seminario dell'IReR si propone di affrontare questi problemi utilizzando un'analisi comparata dei sistemi economici industrializzati e chiarendo in due diverse direzioni l'importanza della struttura settoriale dell'economia nello spiegare i fenomeni di crescita e le performances nazionali.

La relazione di Maggioni e Nosvelli analizza i problemi della struttura economica e dell'evoluzione del commercio internazionale nei principali paesi Ocse nel ventennio 1973-1993. Mediante l'uso della base dati Ocse sul commercio bilaterale è stato possibile analizzare le caratteristiche del commercio e della specializzazione produttiva sottostante. I settori produttivi sono così riclassificati in tre gruppi: il macro-settore ad alte economie di scala, il macro-settore ad alta tecnologia ed il macro settore del "Made in Italy". La metodologia utilizzata è quella della "network analysis" e dell'analisi reticolare. Le conclusioni del lavoro portano alle seguenti considerazioni: il settore del Made in Italy è solo parzialmente un fenomeno italiano mentre la preminenza spetta alla Germania divenuta il perno sul piano del commercio internazionale. D'altro canto l'Italia ha nello stesso settore migliorato il suo ruolo e accresciuto la sua specializzazione.

Il lavoro di Pianta e Varelli reca un contributo alla discussione sulle cause della disoccupazione individuando nell’Europa una tendenza alla crescita avversa alla occupazione rispetto alle aree produttive e commerciali. L'Europa si sarebbe concentrata su settori dove sono state sviluppate tecnologie a forte contenuto "labour-saving" risultando nel contempo debole in settori a forte contenuto di innovazione di prodotto. A parere degli autori solo una politica industriale attiva potrebbe costituire un utile alternativa per orientare in modo opportuno i processi di crescita.

Entrambi gli interventi sono corredati di una bibliografia sugli argomenti trattati. (E/18)

Download testi integrali: s16.zip

Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2001
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