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[1988] Progetto giovani artigianato promozione dell'occupazione giovanile nei settori dell'artigianato e della cooperazione

Gruppo di ricerca: Franco Rivolta, Franco D'alfonso Adriana Cheber, Sergio Toscani, Servizio Artigianato-Settore Industria e Artigianato-Regione Lombardia

Dati di pubblicazione : Milano, IReR, 1988

Nel 1984 e 1985 più di 5.000 giovani sono stati assunti in imprese artigiane nelle tre province di Milano, Bergamo e Brescia, nell'ambito dell'intervento "Progetto Giovani", voluto dal Servizio Artigianato della Regione. L'azione si è avvalsa di agevolazioni predisposte da un intervento della Comunità varato nel lontano 1966 ma che si è realizzato solo a partire dal 1984; caratteristica principale dell'intervento, un rimborso sul costo del lavoro sostenuto per l'assunzione di giovani sotto i 24 anni. Una buona quota dei giovani entrati nei laboratori nell'ambito di questo progetto era ancora occupata nella stessa unità nel 1987: mediamente il 77% degli assunti nel 1984 e il 90% di quelli entrati nelle imprese nel 1985. Tale inserimento si è realizzato prevalentemente per operai e apprendisti, mentre il numero delle posizioni offerte al di fuori della produzione pura è stato pressoché nullo. L'inserimento dei giovani in mansioni basse e puramente esecutive si è accompagnato anche ad un loro utilizzo in lavorazioni di tipo tradizionale: le aziende interessate operano infatti in settori a tecnologia produttiva relativamente stabile. Tra esse prevale una fisionomia di recente costituzione; si tratta per lo più di imprese "terziste" e che hanno goduto di un recente periodo di buono sviluppo complessivo. L'intervento quindi è riuscito ad indirizzare una certa quantità di forza lavoro verso il mondo delle imprese, ma ci si chiede se i risultati siano coerenti con il senso dell'iniziativa comunitaria e regionale, e nel complesso se la immagine della Regione ne sia uscita valorizzata o sminuita: questo il senso dello studio affidato all'IReR. La positività dell'intervento è apparsa circoscritta ad una selezione di aiuti economici, non elevati per la verità, destinati al settore artigiano e cooperativo in favore di imprese tra le più attive e dinamiche. Resta peraltro il dubbio circa l'efficacia di tale selezione, determinata più da fattori casuali che non da effettive scelte di gestione. Riguardo alle future iniziative, emergono alcune indicazioni: 1, il meccanismo agevolativo deve passare dalla modalità del "rimborso" a quella dello "sgravio" calcolato direttamente dagli Istituti previdenziali sulla liquidazione dei contributi del lavoro; 2, sarà opportuno inserire meglio l'intervento nella realtà sociale e produttiva con opportuni criteri selettivi relativi ad aree, settori e professioni capaci di meglio finalizzare l'intervento e di correlarlo a esigenze di sviluppo e sostegno che si manifestano per realtà diverse in momenti specifici; 3, è necessario infine avvalersi di un ente già coinvolto in problemi relativi all'agevolazione del lavoro. Quest'ultima indicazione sembra opportuna non tanto e non solo per un'omogeneità di competenze, quanto al fine di realizzare una qualificazione dell'intervento del Servizio Artigianato della Regione che potrà limitare il suo intervento agli aspetti più strategici dell'operazione, delegando ad altri enti le operazioni procedurali. (X,SOC/3/17)

Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2001
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