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[1992] L'evoluzione del commercio estero milanese (1985-1990)

Gruppo di ricerca: Alberto Riva, Luciano Consolati

Dati di pubblicazione : Milano, Provincia di Milano-Comune di Milano, 1992 (Oetamm, 25)

Il presente lavoro sul commercio estero della provincia di Milano completa il percorso di ricerca iniziato con lo studio dell'interscambio dell'area milanese con l'estero relativo all'anno 1988, già pubblicato nella medesima collana. Obiettivo della ricerca è delineare la recente dinamica dell'industria milanese in termini di specializzazione settoriale e geografica, analizzando i flussi commerciali con l'estero del periodo 1985-90 alla luce delle modificazioni strutturali dell'economia milanese, in relazione anche all'evoluzione della sua specializzazione funzionale e dei rapporti con le aree periferiche. I dati di base sono quelli del commercio estero dell'Istat, relativamente ai gruppi merceologici che usualmente tale istituto fornisce e alla classificazione Nace-Clio a 3 cifre, richiesti per l'occasione. Dall'analisi della dinamica del commercio con l'estero emerge, in primo luogo, il rafforzamento del ruolo di cerniera con l'estero tradizionalmente svolto dall'industria milanese. Nel periodo considerato la quota provinciale delle esportazioni sul totale nazionale sale dal 22,4% al 25,9%, e quella delle importazioni dal 15,2% al 17,1%. Accanto a questo dato generale, e alla stessa attesa conferma del mantenimento di una posizione di rilievo nei settori ad alta tecnologia, emergono tuttavia segnali preoccupanti circa l'evoluzione del modello di sviluppo del commercio estero provinciale: la crescita rilevante del peso delle esportazioni nei settori tradizionali, a minor contenuto tecnologico; la relativa contrazione del peso dell'export verso i paesi Ocde a favore, in particolare, di quelli a medio livello di industrializzazione; il peggioramento del saldo della bilancia commerciale provinciale. Queste contrastanti tendenze evolutive possono trovare un'adeguata interpretazione solo alla luce delle modificazioni dei rapporti tra l'area metropolitana centrale e le aree di specializzazione produttiva. Mentre la prima è crescentemente specializzata nelle fasi finali di lavorazione e in quelle di terziario industriale ad elevato valore aggiunto, le seconde tendono a concentrare una quota maggiore delle attività di fase manifatturiera. La conseguente modifica della catena del valore aggiunto di specifici insiemi di prodotti, che riflette la tendenza alla nuova organizzazione industriale per reti di impresa, tende a far perdere ai dati del commercio estero la significatività quale indicatore di competitività delle unità produttive industriali. In questo senso le risultanze dell'indagine sottolineano il consolidamento del ruolo di trading dell'area metropolitana, che fino ad un recente passato si esercitava essenzialmente nei settori ad elevata tecnologia e fornitori specializzati, con particolare riguardo alle importazioni (da cui il forte squilibrio apparente del saldo commerciale con l'estero), e che si va ormai generalizzando a livello settoriale e ampliando anche alle esportazioni. Allo stesso modo, la crescita del peso delle esportazioni dei settori tradizionali non appare indicare tanto un'evoluzione negativa della specializzazione produttiva provinciale, quanto rappresentare la conferma del modello di specializzazione internazionale dell'Italia e della stessa Lombardia, che per il suo ruolo Milano riflette. (x,GEN/20/29)

Ultimo aggiornamento: 15 settembre 1999
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