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[1996] Rapporto breve sulla situazione economica della regione Lombardia 1995-1996

Gruppo di ricerca: Giuseppe Gario, Giorgio Lunghini, Carluccio Bianchi, Marina Murat, Sergio Paba

Dati di pubblicazione: Milano, Questioni di Lombardia, 1996

Il testo presenta la parte congiunturale dell'annuale Rapporto IReR , con le previsioni per il 1996 e un inquadramento nazionale e internazionale. L'economia lombarda sembra avviata verso la ripresa, e come è accaduto altre volte nel passato, si prevede una performance superiore alla media nazionale nella fase espansiva che potrebbe caratterizzare i prossimi due anni.

Le caratteristiche di fondo della fase espansiva sono tuttavia le stesse del resto del paese. La crescita è fondamentalmente sostenuta dagli investimenti privati, a loro volta legati alla domanda estera di manufatti da un meccanismo di acceleratore, mentre quello, potenzialmente complementare, del moltiplicatore interno, trova un freno nel raffreddamento della domanda di consumi privati.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, nei primi quattro anni del decennio il numero di occupati è costantemente diminuito in Lombardia.

Nell'ultimo anno, tuttavia, si è registrato qualche debole segnale di ripresa. Questa, in maniera del tutto inaspettata, ha interessato in primo luogo l'occupazione in agricoltura, da lungo tempo costantemente in calo e che conta per appena il 2% del totale. L'aumento, che nel 1995 dovrebbe essere di circa 40 mila unità, riguarda essenzialmente i lavoratori indipendenti. E' in ripresa l'occupazione nel settore dei servizi, sia dipendente che indipendente.

In definitiva, la Lombardia sembra perdere terreno rispetto alle altre regioni d'Italia nei settori a tecnologia medio-bassa, come le calzature o il legno, mentre mostra una buona capacità di conquistare nuovi spazi di mercato nelle industrie a tecnologia medio-alta, come la meccanica di precisione e la chimica farmaceutica.

Sia in Lombardia che in Italia, come si è già accennato, la fase espansiva che è venuta a determinarsi nell'ultimo biennio è destinata a perdurare se la situazione politica interna sarà sufficientemente stabile da sostenerla, o perlomeno da non ostacolarla. In questo caso, come in precedenti periodi di ripresa, è possibile prevedere che lo slancio della nostra regione superi quello dell'Italia. Secondo le stime IReR, il tasso di variazione del PIL regionale dovrebbe assestarsi su un valore pari al 3,4%, maggiore quindi di quello stimato nel preconsuntivo del Governo per l'intero paese, pari al 3%.

Una possibile rivalutazione della lira può avere effetti maggiormente negativi sul volume delle esportazioni verso i paesi dove la domanda è maggiormente sensibile al prezzo, e questo probabilmente si verifica soprattutto nei paesi in via di sviluppo, con redditi meno elevati. Data la maggiore specializzazione della Lombardia, rispetto al Centro-Nord Italia, nei settori che producono beni a tecnologia medio alta, rivolti a mercati maturi con redditi reali elevati, è possibile che una rivalutazione della lira abbia effetti meno negativi sulle quantità esportate che in regioni specializzate su altri settori.

Un incremento dell'imposizione fiscale di circa 2,3%, secondo le stime porterà il valore aggiunto al costo dei fattori ad una crescita di circa 3,5 punti percentuali, leggermente al di sopra di quella relativa all'espansione del Pil, che, come si è detto, dovrebbe raggiungere il 3,4%.

Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2001
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