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[2001] Domanda di competenza e impatto della formazione sulla entrata nella vita attiva in provincia di Lodi - Gli allievi dei corsi di formazione del 97/98 e 98/99 e le professionalità del 2000

Gruppo di ricerca: Federico Rappelli (project leader e coordinamento complessivo); CDRL (Predisposizione della indagine sul campo e analisi dei dati, studio della domanda di lavoro, studio della realtà locale, predisposizione del rapporto: Ermes Cavicchini per il coordinamento del gruppo di lavoro e della pubblicazione; Paola Tuè; Elena Corsi; Maria Luisa DiBella); Federico Denti (di Elaborando scrl, per la sezione relativa al "placement"; Ilaria Cassinotti per il raccordo con le indagini regionali; Ipsos-Explorer per l'indagine presso i corsisti

Committente: Provincia di Lodi - Assessorato alla formazione professionale

Periodo di svolgimento: gennaio 2001 - settembre 2001

Dati di pubblicazione: IReR - Rapporto di ricerca

Obiettivi del committente. Il principale obiettivo della provincia di Lodi era quello di raccogliere informazioni che permettessero l’impostazione di politiche finalizzate a favorire l’incontro di domanda e offerta di lavoro nel Lodigiano e a programmare coerentemente l’offerta formativa.
Il lavoro che viene qui descritto, d'altronde, si inserisce all'interno di una serie cominciata da alcuni anni, di indagini rivolte ad approfondire il rapporto tra domanda e offerta di lavoro, l'impatto della formazione sugli allievi dei percorsi formativi, l'esito della ricerca di lavoro e infine, le professionalità maggiormente richieste nell'ambito della provincia lodigiana.
Obiettivi e ipotesi di ricerca. Il tema della domanda di lavoro e del rapporto tra offerta formativa e richiesta di competenze all'interno di una determinata area è stato a lungo indagato anche in modo applicato da diversi anni, attraverso una serie di ricerche che hanno toccato sia il territorio regionale nel suo insieme, sia diverse province tra cui quella lodigiana. Gli obiettivi posti all'attività erano due: da un lato, indagare quale fosse stato l'esito della ricerca di lavoro di un gruppo di giovani che avevano frequentato percorsi formativi differenti sempre nell'ambito della provincia di Lodi per avere in maniera indiretta una forma di valutazione dell'efficacia della formazione professionale per ciò che riguarda l'entrata nella vita attiva delle persone; dall’altro studiare la domanda di lavoro, ovverosia effettuare uno studio, a partire dalle indicazioni fornite dagli stessi imprenditori e da testimoni privilegiati della provincia di Lodi, delle più importanti figure professionali richieste in quel territorio.
Metodologia e fonti dati utilizzati. Idue obiettivi hanno richiesto approcci metodologici differenti.
L'indagine relativa ai giovani formati è stata un'indagine di carattere campionario.
L’indagine è stata condotta mediante la somministrazione telefonica di un questionario semi-strutturato che ha interessato tutti i 775 allievi formati dai quattro CFP lodigiani che hanno aderito all’iniziativa. Il questionario si articolava in 9 sezioni che prevedevano percorsi di intervista differenziati in base alla condizione occupazionale dichiarata dall’intervistato al momento della rilevazione (occupato, in cerca di prima occupazione, disoccupato, mai lavorato, non in cerca).
La seconda parte dell'indagine, rivolta invece a studiare la domanda di lavoro, è stata caratterizzata da una duplice fase: in un primo momento sono state raccolte informazioni relativamente alle figure professionali più richieste nel lodigiano, a partire dalle indagini svolte sullo stesso tema a livello quantitativo in regione recentemente, per poi sottoporre queste liste così ricavate a imprenditori, responsabile di centri di formazione e altri testimoni privilegiati.
Una volta definita la lista delle figure da approfondire, si è proceduto, ancora una volta attraverso interviste e colloqui in profondità, a "dare corpo" alle figure indicate, in modo da restituire non soltanto un dato quantitativo, tutto sommato disponibile anche attraverso le indagini di tipo statistico, ma soprattutto informazioni che potessero essere utili alla programmazione dell'attività formativa.
Risultati conseguiti/Valore aggiunto al precedente livello di conoscenza. I risultati conseguiti, ancora una volta, sono distinti a seconda che ci si riferisca alla sezione relativa all'offerta o alla domanda di lavoro.
La prima parte della ricerca, che ha interessato l’insieme dell’offerta della formazione professionale del Lodigiano (corsi post-obbligo, post-diploma, di qualifica o di specializzazione), è stato condotta sugli allievi usciti dai corsi negli anni 1997/98 e 1998/99 e ha indagato gli esiti occupazionali dei formati verificando, nel contempo, il grado di coerenza tra le occupazioni attualmente ricoperte e il percorso formativo seguito, e la soddisfazione sulla propria esperienza all’interno del circuito formativo.
L’indagine, che ha raggiunto una copertura del campione pari al 59,4%, ha evidenziato in primo luogo che, al momento dell’intervista lavorava l’81,5% degli intervistati, che la percentuale delle donne e degli uomini occupati era pressoché equivalente, sebbene un’analisi più approfondita abbia poi evidenziato l’esistenza di qualche difficoltà in più all’inserimento e alla qualificazione della forza lavoro femminile, che più frequentemente degli uomini viene utilizzata in ruoli non dirigenziali e impiegatizi, nei settori tradizionalmente femminili, con contratti part-time, e nelle forme di lavoro dipendente piuttosto che autonome.
La ricerca ha evidenziato poi come siano i giovani con meno di 25 anni la categoria che presenta maggiori difficoltà nell’inserimento lavorativo, nonostante sia emerso un dato interessante rappresentato dall’esistenza di una quota non piccola di giovani lavoratori autonomi, intraprendenti e con spirito imprenditoriale.
La seconda parte dell’indagine, invece, riguardava la domanda di competenze.
E’ stato così possibile testare un nucleo significativo di figure professionali ritenute di particolare interesse nel mercato del lavoro locale, confermando in parte i risultati delle precedenti indagini, ma individuando nel contempo anche una serie di novità sul versante della domanda di nuove professioni e, più in generale, di formazione.
La ricerca ha infatti consentito non solo di individuare alcune nuove figure professionali di cui comincia ad avvertirsi una necessità (si pensi ad una serie di figure di operatori nell’ambito delle tecnologie informatiche, ma anche di professioni connesse al settore dei servizi e dell’agroindustria). ma anche di cogliere una emersione di una domanda di formazione diversa anche da un recente passato. Grande interesse è attribuito infatti allo sviluppo di competenze trasversali, la cui importanza tende quasi a prevalere su quelle specialistiche.
Una attenzione crescente è stata posta dagli intervistati sullo sviluppo delle capacità di tipo relazionale, del lavoro in équipe ecc., e sulla necessità che le persone acquisiscano la consapevolezza di una nuova cultura del lavoro, che migliori la flessibilità e le disponibilità e la stessa capacità di relazionarsi tra lavoratori e datori di lavoro.
Suggerimenti di utilizzo possibile del lavoro svolto per le politiche regionali. Il tema dell'analisi della domanda di lavoro continua ad essere estremamente importante, sia a livello regionale, sia a quello provinciale, soprattutto in vista dei cambiamenti istituzionali avvenuti che comportano una crescente responsabilità delle amministrazioni locali per ciò che concerne la formazione professionale dei cittadini.
In un mondo basato sulla conoscenza, dove le competenze tendono a diventare rapidamente obsolete, la formazione riveste certamente un'importanza centrale, sia intesa come formazione per l'avvio al primo lavoro, sia intesa come continuo aggiornamento delle competenze.
Di fronte a risorse inevitabilmente scarse, una allocazione corretta e coerente delle stesse è essenziale, e passa necessariamente attraverso una conoscenza dei fabbisogni reali che vengono dal territorio (2001B001; SOC/3/55).

Ultimo aggiornamento: 14 novembre 2002


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